Corriere Torino

Troppo Lione per queste J Women Eliminate, ma ad altezza Champions

Ieri la partita di ritorno del primo turno di Coppa Campioni

- Tim. O.

Il Lione ruggisce alla Zebra. C’è troppa distanza tra le pluricampi­onesse dell’ol e la Juventus, molta più dei 236 km che collegano in linea d’aria le due città. Champions di nuovo stregata per le bianconere, che per la terza volta escono ai sedicesimi di finale. Dopo l’onorabile ko per 2-3 allo Stadium, le Women perdono 3-0 il ritorno al Parc OL, un risultato maturato grazie all’unodue delle francesi nel finale, quando la squadra di Guarino finisce la benzina.

Il sorteggio contro le «marziane» è sembrato subito una condanna. La Juve ha comunque fatto una buona figura, ha dato tutto quello che aveva e poteva, anche se negli annali finirà soltanto la quinta sconfitta in sei partite di Champions (l’unico pareggio nel 2018 contro il Brondby).

Guarino spiazza tutti, passando dal solito 4-3-3 al 3-5-2. Fuori due big come Bonansea e Giuliani, quest’ultima bloccata da un’infrazione alla mano destra. Tra i pali c’è la vice Bacic, davanti a lei l’inedito trio Salvai-gama-sembrant. Il Lione parte in quinta, prendendo la residenza nell’area avversaria. Si sapeva che le francesi fossero molto più tecniche e fisiche, ma questa volta sono anche più agguerrite delle bianconere, che alzano le barricate e soffrono. Pronti via e ci provano Majri, Parris e ancora Parris, che sbaglia il più facile dei gol a porta spalancata. «Non facciamole girare», l’ordine di coach Guarino. Ma il Lione sfonda con Maroszan, brava al 21’ a raccoglier­e un pallone perso da Sembrant e a infilare Bacic. La missione diventa impossibil­e, con la Juve chiamata a segnare 3 reti sul prato dove in tutta la stagione il Lione ne ha subite 2. L’unico tentativo è un cross di Hurtig per l’inseriment­o (tardivo) di Hyyrynen. Troppo poco. Girelli c’è ma non si vede. E così la ripresa si apre con Bonansea al suo posto: la Juve cambia interpreti ma non spartito, avanti con il 3-5-2. E non cambia la musica, con la solita sinfonia delle francesi, in pieno controllo. Dopo un’ora Gama lascia il campo in lacrime, non per il colpo subito alla testa ma per la rabbia di essere sostituita: la capitana voleva continuare. La Juve crolla letteralme­nte nel finale, proprio come all’andata: Malard raddoppia all’88’, Cayman triplica al 91’. Da segnalare anche i tentativi delle subentrate Staskova e Zamanian, che sporcano finalmente i guanti della Bouhaddi. Meglio tardi che mai.

 ??  ?? Indomabile Sara Gama, 31 anni, capitana delle J Women si è infortunat­a nel finale del match
Indomabile Sara Gama, 31 anni, capitana delle J Women si è infortunat­a nel finale del match

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy