Annoni: «Appello giusto, la maglia va onorata»
L’ex di Toro e Roma giudica i granata: «La squadra vale di più, ma per ripartire servirà anche il mercato»
Enrico Annoni è stato un calciatore, prima al Torino (dal 1990 al 1994) e poi alla Roma (dal 1994 al 1997) ma non solo. Uno che al primo posto ha sempre messo doti morali come furore agonistico e attaccamento alla maglia. Proprio quello che il presidente Urbano Cairo ha chiesto a gran voce ai giocatori del Torino, che domani scenderanno in campo all’olimpico contro i giallorossi. Annoni, ha visto Torinoudinese?
«Certo. Ho notato la differenza di impatto caratteriale tra le due squadre: gli uomini di Gotti arrivavano spesso prima sulle seconde palle. Questo, secondo me, è indice di un deficit dal punto di vista psicologico prima che fisico». Giampaolo ha individuato una carenza di personalità. È d’accordo?
«Sì, ma individuato il problema spetta a lui trovare le soluzioni. L’allenatore ha in mano la squadra, deve lavorare per dare sicurezze». Il presidente Cairo chiede ai giocatori una dimostrazione di amor proprio.
«La maglia granata va onorata e chi la veste deve tirare fuori gli attributi. È giusto che un presidente faccia questo tipo di appello: per l’esperienza che ho, si cerca di provarle tutte pur di non cambiare l’allenatore, che è spesso il primo a pagare se non arrivano i risultati. Quando ci sono crisi di questo tipo, tuttavia, le responsabilità vanno divise tra tutte le componenti». Il ritiro è una soluzione?
«Può servire, obbliga i giocatori a confrontarsi. È necessario che si chiudano in una stanza e risolvano i problemi. Da calciatore mi è capitato di vivere questi momenti: ci si parla, si alza anche la voce se è necessario, ma si tirano fuori tutte le problematiche. E una volta che si riapre la porta, si va in campo e si dà tutto».
Domani c’è Roma-torino, che partita si aspetta?
«Per i granata sarà molto difficile. I giallorossi stanno bene e hanno metabolizzato le idee dell’allenatore. Il fatto di non avere la responsabilità di fare la partita può però essere un vantaggio per il Toro, sia tatticamente che mentalmente». La salvezza è l’obiettivo?
«La squadra vale una posizione di classifica più tranquilla. Ma al momento è così. Per cambiare l’inerzia dell’annata a mio parere serve il mercato di gennaio».