Corriere Torino

«Adesso servo io» Noemi Signorile, regista e capitano del Bosca San Bernardo lancia la rincorsa: «Playoff possibili se ci aiuteremo, io ora sono più matura»

- Filippo Bonsignore

«Cuneo ora è più forte e più unita». Noemi Signorile, regista e capitano della Bosca San Bernardo, è sicura: le tante difficoltà vissute nella prima metà di stagione hanno cementato il gruppo, che ha sconfitto l’avversario più difficile, il Covid, e oggi, da ottava in classifica, inaugura il girone di ritorno con la sfida casalinga contro Il Bisonte Firenze.

Che girone d’andata è stato?

«Molto particolar­e. È iniziato molto bene poi ci siamo dovute fermare per il coronaviru­s proprio quando eravamo in grande forma. In più abbiamo perso Alice Degradi. Piano piano, comunque, stiamo rientrando in condizione».

Che esperienza è stata affrontate e gestire il Covid?

«Sono stata ventidue giorni positiva e asintomati­ca. Sono stata bene, quindi è stata più che altro una questione mentale. Sempre a casa, da sola: ho fatto pure qualche palleggio contro il muro ma è stata dura».

Non solo per lei

«Sì, l’abbiamo preso in blocco, dieci atlete su tredici più lo staff tecnico. E forse è stato meglio così, altrimenti si sarebbe compromess­a l’intera stagione».

Al rientro in palestra com’è andata?

«Ho faticato, soprattutt­o a livello di fiato. I primi giorni sono stati i più difficili: è stata dura ritrovare i riferiment­i al palazzetto e sulla palla».

Che cosa le ha insegnato questa esperienza?

«Primo che sono stata fortunata. Secondo che nella vita ci si arrabbia spesso per piccole cose, quando poi si devono affrontare situazioni decisament­e più serie. I negazionis­ti? Quando conosci il virus da vicino, capisci bene…».

Come uscite da questo periodo?

«Ci siamo unite di più e siamo cresciute come gruppo».

Sensazioni per il girone di ritorno?

«È un campionato molto strano anche perché resta l’incertezza del calendario ed è difficile mantenere il ritmo: sarà una sorpresa per tutti».

Avete fatto un patto in spogliatoi­o?

«Ci siamo parlate, sappiamo che non siamo al top ma siamo un bel gruppo. Così ci siamo dette di non pensare ai problemi e di continuare ad aiutarci».

E lei ha più responsabi­lità su un gruppo così giovane

«Sono la più esperta, sono il capitano e devo farmi in quattro ma non mi spaventa: ho compreso che tante compagne hanno bisogno di aiuto per non demoralizz­arsi».

L’obiettivo playoff è ancora valido?

«Certo, anche se ora ci sia

Noemi Signorile, 30 anni, è tornata in Italia l’estate scorsa per guidare una giovane Cuneo dove è regista e capitano mo date obiettivi ravvicinat­i, partita per partita. Tutto ciò che verrà in più sarà di guadagnato e se saranno i playoff meglio».

Un suo bilancio a 30 anni?

«Sono più matura. I tre anni all’estero mi hanno aiutata tantissimo: ho vissuto culture e abitudini differenti e una pallavolo diversa. Mi sento cambiata in meglio».

Pensa al ritorno in Nazionale?

«Il mio obiettivo è arrivare più in alto possibile con Cuneo ma voglio la maglia azzurra e sogno le Olimpiadi: se accadrà sarò felicissim­a».

Ha già un’idea di cosa farà da grande?

«A febbraio mi laureo in Scienze della comunicazi­one, sto finendo la tesi. Mi piacerebbe rimanere nel volley, magari fare la giornalist­a».

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