Corriere Torino

Pirlo contento a metà «Juve, che leggerezze»

«Abbiamo creato tanto senza chiuderla mai...»

- di Massimilia­no Nerozzi @Maxnerozzi

L’insostebil­e leggerezza del colpo di tacco (spedito fuori) di Morata: «Mi ha dato fastidio», ammette subito Andrea Pirlo, anche se con più aplomb di come reagì Mancini di fronte al carpiato di Balotelli, ai tempi del City, davanti a una situazione non troppo differente, anche se con diversa dinamica. Le strade che portano ai pareggi — troppi, per Madama — sono lastricate di buone intenzioni. Non bastano, per vincere: «Abbiamo peccato un po’ di leggerezza in alcuni casi — spiega l’allenatore della Juve — e non siamo riusciti a vincere la partita. Ma queste gare, con un po’ più di cattiveria e di concentraz­ione, le devi portare a casa». Tirando come dio (del calcio) comanda e non alla Harlem Globetrott­ers.

Con l’atalanta era un duello complicato, e delicato, anche se Pirlo stacca l’etichetta: «No, non più complicato, e abbiamo fatto un’ottima partita: giocavamo contro una squadra forte, con grande ritmo, però su quel piano siamo stati alla pari con loro». Non è stato sufficient­e: «Quando dobbiamo fare il saltino, come stavolta, perché dovevamo vincere, per inerzia della gara, non l’abbiamo fatto». Anzi, ha rischiato di farlo la Dea.

Faccenda di incertezze e indecision­i, aggiunge: «In alcune occasioni giravamo la palla troppo lentamente — racconta Pirlo — e a volte volevamo verticaliz­zare immediatam­ente, quando loro magari erano troppo chiusi, concedendo qualche ripartenza». Ci sono anche aspetti positivi, ovviamente, dentro una partita che è stata pure buona, per i bianconeri: «Abbiamo avuto tante occasioni, abbiamo creato tanto e non siamo riusciti a chiudere». Ripete: «Abbiamo avuto le chance per fare gol, per andare anche sul 2-0, però quando lasci sempre la gara in bilico, può succedere di tutto». Come è successo, pure perché Cristiano ha sbagliato un rigore, evento tipo passaggio della cometa di Halley: «Può capitare, ogni tanto. Peccato perché ci avrebbe dato una mano per andare avanti, anche con il risultato».

Poi, a domanda, l’allenatore bianconero parla di chi ha giocato nel finale (Dybala) e di chi invece è rimasto a sedere per 90 minuti (Kulusevski). Ma sull’argentino, nessuna classifica da hit parade, come quella stilata dal presidente Agnelli: «Queste sono questioni che fanno parte della società, io faccio il tecnico e alleno tutti i giocatori: Dybala è uno di questi». Con Kulusevski, bisogna invece avere pazienza: «È giovane, due anni fa era in Primavera, quindi il salto è enorme. E poi ha giocato tanto, facendo delle buone prestazion­i, e altre meno. È però un giocatore sul quale contiamo tanto».

26 Ammonizion­i per Romero in A in tre anni: nessuno come lui (3 i rossi).

6 Pareggi della Juve nelle prime 12 partite: ultima volta nell’84, finì al 6° posto

Gli errori al palleggio

Troppo lenti a volte nel far girare palla, in altre volevamo verticaliz­zare quando loro erano chiusi

E l’onore ai rivali

Contro una squadra forte e con gran ritmo abbiamo giocato davvero alla pari

 ??  ?? Protagonis­ta Gollini esce e conquista il pallone anticipand­o e travolgend­o sia Cristiano Ronaldo sia Djimsiti (AFP)
Protagonis­ta Gollini esce e conquista il pallone anticipand­o e travolgend­o sia Cristiano Ronaldo sia Djimsiti (AFP)
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