Cento civici chiedono il «listone» unico
Appello al centrosinistra per le Comunali 2021: basta divisioni nel Pd, il candidato parli a tutta la città
L’appello a non disperdere le forze nel centrosinistra arriva da un centinaio di personalità della società civile torinese: dall’ex sindaco Valentino Castellani, al musicista e fondatore dei Subsonica Max Casacci, dalla madamina Patrizia Ghiazza al regista Gabriele Vacis, dallo scrittore Enrico Pandiani al professore Mario Calderini, dall’ex pallavolista e dirigente sportivo Piero Rebaudengo all’economista Pietro Terna, dal sociologo Franco Garelli al manager culturale Paolo Verri, fino all’imprenditore Giuseppe Gattino. Tutti chiedono alla galassia delle formazioni civiche — Capitale Torino, Laboratorio civico, Progetto Torino, Lista Monviso — di unire gli sforzi e di dare vita a un listone unico.
Bando alle listarelle. L’appello a non disperdere le forze nel centrosinistra arriva da un centinaio di personalità della società civile torinese: dall’ex sindaco Valentino Castellani, nume tutelare del civismo, al musicista e fondatore dei Subsonica Max Casacci, dalla madamina Patrizia Ghiazza al regista Gabriele Vacis, dallo scrittore Enrico Pandiani al professore Mario Calderini, dall’ex pallavolista e dirigente sportivo Piero Rebaudengo all’economista Pietro Terna, dal sociologo Franco Garelli al manager culturale Paolo Verri, fino all’imprenditore Giuseppe Gattino. Tutti chiedono alla galassia delle formazioni civiche, vecchie e nuove, che in questi mesi sono scese in campo — Capitale Torino, Laboratorio civico, Progetto Torino, Lista Monviso — di unire gli sforzi e di dare vita a un listone unico. Ovviamente: civico.
Un modo per presentarsi al prossimo appuntamento con le urne con «una rappresentanza civica qualificata, univoca e coesa». E così, si legge nell’appello, «costruire un’agenda politica che parta dall’ascolto di quanti si sono sentiti abbandonati dalla politica». Inutile nascondere che il mondo civico è turbato dall’indecisione in cui versano gli alleati della coalizione: a cominciare dal Pd, che ha congelato le primarie (ma che potrebbe tirarle fuori dal congelatore in modalità online), e che non sembra trovare la quadra sul nome del candidato sindaco. Tutto questo, lamentano i firmatari del documento, «ha frenato la discussione sui contenuti e alimentato divisioni», mentre il centrodestra scalda i motori e la candidatura («civica», certo, mal fortemente sostenuta dalla Lega di Matteo Salvini) dell’imprenditore Paolo Damilano. Una mossa che i fautori del listone definiscono figlia di «una destra populista e inadeguata, come ha dimostrato di essere nella gestione della pandemia a livello regionale, che soffia sul fuoco della rabbia e della protesta, raccogliendo
Civici
Sono oltre cento gli esponenti della società civile che chiedono al centrosinistra di fare presto nella scelta del candidato
consensi dietro il volto rassicurante di un imprenditore perbene».
Ecco perché i volti noti del civismo torinese chiedono un cambio di passo, una concentrazione degli sforzi. «Non perdiamo tempo — dicono —, perché di tempo non ce n’è». E indicano anche il profilo del candidato ideale, quello capace di arginare il rischio di una vittoria (tutt’altro che impossibile) del centrodestra, come epilogo finale della meteora Appendino e a cinque anni dalla disfatta del centrosinistra.
«Una candidatura unitaria in grado di parlare a tutta la città», questo è l’auspicio che accompagna la mobilitazione della società civile. L’obiettivo: promuovere «un’idea di città inclusiva e attrattiva» attraverso una forza politica «capace di parlare a tutti» e di «ascoltare e tradurre le preoccupazioni in proposte concrete».
Il Pd lavora all’indizione delle consultazioni in modalità online: il voto forse a marzo