La hypercar piemontese sbarca negli Emirati Arabi
Il fondatore del marchio Fv Frangivento, Paolo Mancini: «Abbiamo investito ed è arrivato il nostro momento»
Si può fare, eccome. Un nome che è un ossimoro, Asfanè, dal dialetto piemontese «as fa nen», non si fa. Si fa invece. Quando tutti gli altri soffrono, chiudono, gettano la spugna, loro, con la hypercar Asfanè, sgommano negli Emirati per tagliare il traguardo del mercato del lusso. E avviare la commercializzazione nel Far East, con l’obiettivo di portare l’azienda Fv Frangivento a breakeven entro il 2021.
Loro sono Giorgio Pirolo, un designer veneto affascinato dai progettisti sabaudi come Giugiaro, il fratello Carlo e Paolo Mancini, titolare di un’azienda torinese attiva da cinquant’anni nell’ingegneria e sviluppo di automobili, la Mancini group, che annovera tra i clienti Zagato, Lamborghini, Aston Martin. E Frangivento è il brand a cui hanno dato vita nel 2016, «un marchio inedito, futuribile che lavora a vetture su commissione e dunque “sartoriali”, personalizzabili a seconda dei desideri del cliente», spiega
Mancini.
Asfanè, recuperata dal quartier generale di Moncalieri con un volo cargo, è stata esposta davanti ai paddock del Gp di Formula Uno di Abu Dhabi e poi verrà esposta al Dubai Mall per queste feste.
Le competenze dei fondatori hanno dato vita ad un binomio che si circonda di un network strategico di partner d’eccezione italiani. Oltre venti aziende medio piccole di alto artigianato fino a big come Pirelli, Brembo, Sparco, Oz racing.
«È un progetto ambizioso che dà frutti solo ora, abbiamo lavorato tanto per il posizionamento del brand. Grazie a un accordo con una holding emiratina da gennaio andremo in produzione in quantitativi robusti e a primavera presenteremo una nuova gamma, la Gtxx», prosegue Mancini.
Fv Frangivento annovera tre modelli: la Asfanè versione endotermica (800 cavalli) e ibrida (1010 cavalli), presentata a maggio al Museo dell’auto; la Gt e la Charlotte full electric. I prezzi vanno dai 750 mila euro per la versione basic e arrivano fino a 2,4 milioni per la Charlotte.
Lo sbarco negli Emirati, da sempre mercato attentissimo al Made in Italy alto di gamma, è arrivato dopo dieci mesi di lavoro con il professor Abdallah Raweh, invitato a conoscere il marchio torinese negli spazi di Monte Carlo. «Gli abbiamo chiesto di diventare brand ambassador e questa collaborazione ha portato a una firma per un contratto di distribuzione nel mercato arabo, in Kuwait e Qatar, così da vendere le nostre auto aprendo concessionari».
I clienti di Fv Frangivento possono scegliere tra varie tipologie di pellami raffinati, arricchiti da effetti speciali.
Inoltre possono beneficiare del programma di sviluppo e svolgere un ruolo attivo nel processo decisionale durante le fasi di progettazione degli interni e degli esterni.
La Torino su quattro ruote ha il fiato corto, la filiera guarda con apprensione alla nozze Psa-fca, Italdesign favorisce gli esodi incentivati, Pininfarina liquida la divisione engineering, Fidia va in concordato, Fv Frangivento invece punta alla nicchia e all’estero. «Mentre altri festeggiavano noi investivamo e lavoravamo a testa bassa aspettando il nostro momento, che alla fine è arrivato».
La casa di Moncalieri ha arruolato in 4 anni 35 persone ed è nata con l’autofinanziamento dei soci, oltre che con il supporto degli importanti marchi italiani prima citati. «Credo che aver portato in questo mondo un marchio di nicchia come Fv Frangivento sia in un certo senso un primato, un fatto di cui essere orgogliosi non solo per noi, ma per il Made in Italy».
A gennaio partirà la produzione e poi la presentazione a primavera della Gtxx