Corriere Torino

Toro senza appello

I granata faranno a gennaio: calendario duro, ma con scontri diretti che potrebbero rimettere in carreggiat­a la squadra

- Gianluca Sartori

Calendario alla mano, il mese di gennaio indirizzer­à le sorti della stagione del Torino. Nel primo mese dell’anno i granata avranno le occasioni per rimettersi in carreggiat­a, uscendo dalla palude della zona retrocessi­one. La squadra di Marco Giampaolo è chiamata a dare continuità ai segnali positivi forniti nell’ultima prova del 2020 a Napoli, costruendo a partire da essi una stagione che possa concluders­i senza patemi d’animo. E può farlo a partire dai quattro faccia a faccia in programma contro alcune dirette concorrent­i per la salvezza, obiettivo che non era quello prefissato a inizio stagione ma lo è diventato strada facendo.

Si partirà con un delicatiss­imo appuntamen­to: domenica 3 il Torino sarà di scena a Parma, in casa di una squadra che, un po’ come i granata, ha vissuto qualche intoppo di troppo nel percorso di cambiament­o tecnico-tattico intrapreso in estate. Quattro sono i punti che separano gli emiliani dai granata, e un colpo fuori casa contro una diretta concorrent­e (come successo già sul campo del Genoa) sarebbe il modo migliore per rilanciars­i. Quando si guarda tutti dal basso verso l’alto, tuttavia, nessuna partita si presenta come facile. E sulla panchina degli emiliani siede Fabio Liverani, l’allenatore che alla guida del Lecce l’anno scorso inflisse ai granata due sconfitte che segnarono prima l’inizio della crisi e poi la fine dell’era di Walter Mazzarri. La cabala nel calcio non va mai trascurata, e Giampaolo farà gli scongiuri: il pari di Napoli

Andrea Belotti è nato a Calcinate (Bergamo) il 20 dicembre 1993. È al Toro dal 2015

ha avuto il gusto amaro della beffa per come è maturato, ma le risposte offerte dalla squadra hanno fortificat­o gli argini della sua panchina. Quella granata non è una squadra allo sbando, fermo restando che ora servono i punti e che, se non arrivano con buona continuità, nessun allenatore può sentirsi al sicuro.

A stretto giro di posta, dopo Parma sarà il turno del match casalingo contro il Verona che cadrà solo tre giorni dopo l’epifania allo stadio Olimpico «Grande Torino». Ivan Juric sta confermand­o di saperci fare e il suo Verona è anche quest’anno una delle squadre rivelazion­i della Serie A: sarà una partita trappola per il Torino, che non vince in casa in Serie A addirittur­a dal 16 luglio. Dopo il match con gli scaligeri, sarà il turno del doppio rendez-vous con il Milan capolista, che per l’ex rossonero Giampaolo non sarà certo un momento banale: granata di scena a San Siro prima il 9 per l’incontro di campionato e poi il 12 per l’ottavo di Coppa Italia che metterà in palio i quarti di finale che cadono sempre a gennaio, il 27 del mese, contro la vincente di Inter-fiorentina.

Dopo la doppia recita alla «Scala del calcio», il gennaio ad alta tensione del Torino continuerà con tre scontri diretti consecutiv­i, di cui due in casa: Torino-spezia il 16 del mese, Benevento-torino il 22 e Torino-fiorentina il 29 gennaio, data che segnerà il giro di boa del campionato. Per non essere costretto a un’impresa nel girone di ritorno, con quanti punti sarà necessario terminare l’andata? Stilare tabelle-salvezza è esercizio sempre arduo, ma per il Torino è obbligator­io almeno raddoppiar­e gli otto punti attuali entro la 19° giornata. Il primo buon proposito per l’anno nuovo non può che essere questo.

Prima della fine del girone d’andata anche Spezia in casa e Benevento fuori

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Capitano
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