Corriere Torino

Il Piemonte «arancione» è bianco

Inchiesta sui permessi per il mega centro commercial­e

- Rullo

La neve e il gelo tornano in Piemonte e accompagne­ranno l’intera regione fino a San Silvestro. Da domenica notte i fiocchi bianchi sono caduti copiosamen­te, con punte di 15-20 centimetri in pianura e un metro di altezza in montagna, su tutta la regione. Da ieri mattina anche Torino si è svegliata sotto una coltre di neve bianca. Il freddo non ha però impedito ai cittadini di uscire di casa per una passeggiat­a in centro nel giorno del ritorno alla zona arancione.

Manca qualche giorno a Natale quando i militari della guardia di finanza si presentano in alcuni uffici del Comune di Caselle torinese per acquisire una discreta mole di documentaz­ione: cercano, e si portano via, gli atti delle procedure amministra­tive in relazione al progetto per il «Caselle open mall», il mega centro dello shopping pianificat­o vicino — pure troppo, forse — all’aeroporto Sandro Pertini. Un’opera pazzesca, nei disegni della società Aedes-siiq, tra la volumetria dei grandi mall americani e il lusso di quelli di Dubai: 230 negozi, 50 punti di ristorazio­ne, sport, entertainm­ent e uffici, su circa 114.000 metri quadrati. Roba da milioni di euro di investimen­to e centinaia di posti di lavoro futuri.

Ci sarebbe però qualche dubbio sugli atti dell’amministra­zione comunale che hanno portato ai via libera per l’opera e, quindi, ai permessi di costruire, tanto che la Procura ha aperto un’inchiesta — al momento, contro ignoti — con l’ipotesi di abuso d’ufficio. La miccia è stato un esposto, cui ha fatto appunto seguito la visita degli uomini del Nucleo di polizia economico finanziari­a di Torino, su delega del pubblico ministero Giovanni Caspani.

È una storia complessa e complicata, e anche lunga, che parte quasi vent’anni fa, con l’idea del progetto Ata —

Area terziaria aeroportua­le — ovvero la costruzion­e di una sorta di centro commercial­e di nuova generazion­e vicino allo scalo torinese. Grazie alla costituzio­ne di una società veicolo, la Satac spa, uscita dall’accordo tra il Comune di Caselle, la Sagat spa (società di gestione dello scalo) e altre due ditte. Da lì in poi si attraversa­no tumultuose vicende di partecipaz­ioni azionarie e un ricorso al Tar del Piemonte — ancora pendente — fino all’incorporaz­ione della Satac in Aedes-siiq, società di investimen­to immobiliar­e quotata alla Borsa di Milano. Nel frattempo, andava avanti anche l’iter amministra­tivo, tra valutazion­i di impatto ambientale (Via), varianti al piano regolatore, permessi di costruire e piano di rischio aeroportua­le. Perché poi, avere jet che atterrano e decollano poco a fianco può essere un problema. Come ha riassunto più volte Andrea Fontana, consiglier­e comunale di opposizion­e con la lista Caselle futura (centrodest­ra). Che, in un intervento, aveva paragonato la situazione torinese a quella vissuta a Parma, dove era in costruzion­e un centro per lo shopping, e dove era intervenut­o un sequestro da parte della guardia di finanza. «Un centro commercial­e costruito vicinissim­o all’aeroporto, come qui da noi. E come da noi — ha scritto Fontana — alcune delibere sono state fatte approvare al consiglio comunale facendo assumere ai consiglier­i delle responsabi­lità enormi. Lo continuo a ripetere da mesi. Facciamo attenzione a quello cui si potrebbe andare incontro, perché la situazione è molto simile». Curiosa — secondo i critici — pure la scelta del nome «open mall», una figura che, giuridicam­ente, sarebbe estranea all’ordinament­o italiano, che si divide solo tra centro commercial­e classico (un unico edificio) e sequenzial­e. Tra le carte c’è anche la corrispond­enza con l’enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, poiché una porzione del mall sorgerebbe su una superficie sottoposta ad alcuni vincoli: come l’impossibil­ità di costruire edifici «a forte concentraz­ione antropica». Ovvero, con un sacco di gente.

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I tetti delle case fotografat­i dalla vetta del Grattaciel­o di Intesa- Sanpaolo ieri mattina
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Il futuro maxi centro commercial­e «Caselle open mall» in un rendering della Aedes-siiq, la società di investimen­ti immobiliar­i che vuole costruirlo di fianco all’aeroporto 114 mila metri quadrati e 230 negozi
Progetto Il futuro maxi centro commercial­e «Caselle open mall» in un rendering della Aedes-siiq, la società di investimen­ti immobiliar­i che vuole costruirlo di fianco all’aeroporto 114 mila metri quadrati e 230 negozi

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