Millon, che portò Guarini nel mondo
I materiali dello storico conservati all’accademia delle Scienze, vanno su Wikipedia
Un’istituzione autorevole ma talvolta ritenuta un po’ polverosa ed elitaria, che per prima collabora con il mondo Wikipedia per rendere disponibili i propri tesori archivistici «al più vasto pubblico». È l’accademia delle Scienze di Torino, impegnata a catalogare e studiare i materiali donati nel 2018 dallo storico statunitense Henry A. Millon, tra i massimi studiosi di Guarini e Juvarra e membro dell’accademia torinese fin dal 1978.
Borgi (Accademia): Lo studioso ha ricevuto tanto da Torino e tanto ha voluto restituire. In 180 scatole
Un’istituzione autorevole ma talvolta ritenuta un po’ polverosa ed elitaria, che per prima in Piemonte (e tra le prime al mondo) collabora con il mondo Wikipedia per rendere disponibili i propri tesori archivistici «al più vasto pubblico». È l’accademia delle Scienze di Torino, impegnata a catalogare e studiare i materiali donati nel 2018 dallo storico statunitense Henry A. Millon, tra i massimi studiosi di Guarini e Juvarra e membro dell’accademia torinese fin dal 1978. È anche a lui che si deve la fama internazionale dell’architettura barocca di Torino e del Piemonte (insieme a un altro grande storico statunitense come Richard Pommer, autore di una monumentale Architettura del Settecento in Piemonte, pubblicata nel 2004 da Allemandi).
Millon ha indagato l’opera di Guarino Guarini fin dalla sua tesi di dottorato, dedicata ai progetti per Palazzo Carignano e discussa nel 1964 ad Harward. Sono poi seguiti studi importanti su Filippo Juvarra, proprio all’accademia delle Scienze e con illustri storici piemontesi come Andreina Griseri, Vittorio Viale e Nino Carboneri. E proprio alla sua cura è stata affidata la memorabile mostra I trionfi del Barocco. Architettura
in Europa 1600-1750, promossa nel 1999 dalla Fiat alla Palazzina di caccia di Stupinigi.
Un rapporto lungo e importante, quello tra Millon e Torino, significativamente concluso, al momento della morte nel 2018, con la donazione all’accademia delle Scienze del suo archivio di studioso e docente universitario, con manoscritti, pubblicazioni e più di 16 mila diapositive.
«La donazione è avvenuta anche grazie al rapporto di amicizia e fiducia stretto con Michela Di Macco e Giuseppe Dardanello, che oggi sono i referenti scientifici del progetto di studio, sostenuto dalla Fondazione Crt», spiega con entusiasmo Elena Borgi, responsabile della biblioteca e dell’archivio dell’accademia delle Scienze. «Millon ha ricevuto tanto dalla città, e altrettanto ha voluto restituire. Ci sono arrivate ben 180 scatole, dopo un mese di viaggio in nave dagli Usa: fotografie di disegni e di modelli, carte di studio, estratti di pubblicazioni internazionali, immagini per lezioni e conferenze. Un materiale vastissimo, che stiamo affrontando da più fronti».
Il progetto più originale, avviato a fine 2019 e attualmente in corso (grazie alla presenza «fondamentale», riconosce Borgi, dello storico dell’architettura Roberto Caterino), è il frutto di un accordo con la Fondazione Wikimedia e prevede la digitalizzate delle immagini e la pubblicazione su Wikicommons perché siano rese fruibili anche con il coinvolgimento della comunità di Wikipedia e Wikidata e di studenti universitari. «Siamo tra i primi a sperimentare questi strumenti: rapidi, diffusi e accessibili, capaci di accrescere il bacino d’interesse sui nostri materiali e di sostenere la libera conoscenza».
È in corso la digitalizzazione della prima tranche di diapositive, con modalità «per molti versi rivoluzionarie», spiega Roberto Caterino. «Un esempio: molte immagini illustrano luoghi a noi sconosciuti. Ma grazie alla comunità Wiki un edificio al momento “non identificato” speriamo
Quaglia (Fondazione Crt): Oggi mettere online questo patrimonio significa aprire a tutti uno scrigno
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Le immagini saranno tutte digitalizzate per la pubblicazione su Wikicommons
La comunità Wiki potrà dare il suo aiuto per identificare luoghi ancora sconosciuti
possa essere facilmente individuato. E intanto parleremo con un pubblico internazionale».
Un valore riconosciuto dal presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia: «La comunità della conoscenza è al centro di questo progetto innovativo, da noi sostenuto per condividere con studenti, ricercatori o semplici appassionati in ogni parte del mondo, il valore del patrimonio artistico e architettonico di Torino e del Piemonte. La rivoluzione digitale, accelerata dall’emergenza sanitaria, è soprattutto una rivoluzione culturale, capace di aprire democraticamente a tutti lo “scrigno” della storia e della bellezza del territorio».