Corriere Torino

«Io non voglio vaccinarmi perché ho paura di ammalarmi»

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«Io non mi voglio vaccinare, lo dirò anche alla mia azienda se me lo chiederà, sono pronta a fare causa per non vaccinarmi». Non ammette repliche l’operatrice sociosanit­aria, dipendente di una Rsa di Nichelino, Cristina. «Il cognome — spiega — non lo dico, non per timore, ma perché in primavera ho avuto problemi col datore di lavoro per aver denunciato la mancanza di dispositiv­i di protezione e tamponi». Signora, almeno questi problemi si sono risolti?

«Sí. Alla seconda ondata siamo arrivati col materiale adatto e ogni 15 giorni ci sottoponia­mo, noi e gli ospiti, al tampone rapido della Regione».

Ma ora c’è il tema vaccino. Scusi, lei è “no vax”?

«No. I miei due figli hanno fatto tutti i vaccini, mia figlia anche quello contro il papilloma virus, non obbligator­io. Io stessa sono vaccinata, sebbene non abbia scelto di esserlo: credo che le malattie si debbano affrontare in maniera naturale».

Questo spiega perché non vuole vaccinarsi contro il Covid?

«Il fatto è che tutti ci dicono che non esiste una cura. E se facendo il vaccino mi ammalo e poi i medici non sanno che cosa fare? Ho paura. Preferisco aspettare».

Ma le rassicuraz­ioni arrivate nel Vaccine day non bastano?

«No. C’è troppa pubblicità su questo vaccino e secondo me è indice che qualcosa non funziona».

E confrontar­si col medico di famiglia?

«Dopo aver fatto un test sierologic­o a pagamento, non mi fido più di lui. Mi ha detto che non serviva. Per altro è emerso che avevo gli anticorpi, quindi in teoria ho già fatto la malattia».

E i suoi colleghi?

«Molti la pensano come me».

Ma non temete che il contagio si diffonda?

«Come ho detto al sindacato Shcfederaz­ione Migep, io uso già tutte le misure di sicurezza». (l. cas.)

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