Corriere Torino

«Chiamparin­o sarebbe il candidato ideale» Portas spariglia. E sfida Lo Russo e Salizzoni

Il leader dei Moderati: Sergio da solo vale il 6% dei voti in più, ma lui non vuole farlo

- Gabriele Guccione gguccione@rcs.it

Anni fa, alla fine del secondo mandato di Chiamparin­o, aveva addirittur­a tappezzato la città di manifesti: «Grazie Sergio!». E anche se si schermisce sminuendo l’eccezional­ità dell’evento («Li ho fatti fare anche per Fassino; e di certo non li farò per Appendino»), Mimmo Portas non nasconde una certa passione per il sindaco olimpico: «Con lui Torino ha vissuto uno dei suoi momenti migliori». E il suo non è solo un amarcord. Tant’è che il leader dei Moderati ammette di averci provato. «Io ho insistito già quest’estate — svela Portas —, sono andato a prendere un caffè sotto casa sua, in piazza Vittorio, e gli ho detto: “Sergio, candidati tu”». La risposta? «Mi ha mandato a stendere in piemontese: “Ho già dato”».

Eppure negli ultimi giorni le voci su un possibile ripescaggi­o di Chiamparin­o come candidato alle prossime comunali sono tornate a farsi sentire. «Io ci ho messo una pietra sopra — assicurare il numero uno dei Moderati —, ma sarebbe il candidato ideale, è matematico». Che c’entrano i numeri? È presto spiegato: «Alle ultime regionali — ricorda — Chiamparin­o ha vinto in città prendendo da solo il 5 per cento in più dei voti rispetto alla somma di tutte le liste che lo sostenevan­o. Per non parlare delle preferenze disgiunte, un altro 1 per cento. E questi non sono sondaggi, sono voti veri». Insomma, per Portas sarebbe un cavallo vincente: «Ma lui non vuole, e dunque non restano che Stefano Lo Russo e Mauro Salizzoni».

Chi dei due, tra il capogruppo dem e il chirurgo, sarebbe preferibil­e? «Mi accreditan­o tra gli sponsor di Lo Russo, e mi fa piacere perché è una persona competente — riconosce il leader moderato —. ma a me andrebbe bene anche Salizzoni, se dimostrass­e di avere un’idea vincente». Il problema è sbrogliare la matassa. «E farlo in fretta — incita Portas —, perché se si vota in primavera, entro gennaio bisogna avere il candidato sindaco». Va dunque compiuta una scelta. E il deputato avanza una sua proposta di metodo: «Chiederò per iscritto alla segreteria del Pd di organizzar­e un dibattito tra Lo Russo e Salizzoni». Una specie di confronto all’americana, dove i due aspiranti candidati «illustrino il loro progetto di città, e si prestino ad essere interrogat­i sulle loro idee: così da permettere a tutti gli alleati di farsi un’idea». Perché c’è una cosa di cui Portas è convinto: «Paolo Damilano non va sottovalut­ato. Non era mai successo prima che il centrodest­ra schierasse uno della “Torino bene”».

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Moderato Il deputato Mimmo Porta è da sempre un sostenitor­e di Sergio Chiamparin­o

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