Corriere Torino

L’ultimo saluto a Don Bartolomeo, parroco e uomo di profonda cultura

I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostitui­bili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere

- Di Gianluca Sartori

Dopo una battaglia contro il Covid lunga settimane, è morto a 72 anni all’ospedale di Mondovì la mattina di Natale: un segno del destino per un uomo di Dio fino in fondo. Don Bartolomeo Bessone, parroco di Dogliani e uno tra i sacerdoti più noti e apprezzati del Cuneese, è una delle vittime piemontesi del virus e la sua comunità gli darà l’ultimo saluto domani alle 11 nella sua parrocchia. Uomo raffinato e di profonda cultura, con una grande capacità d’ascolto e predisposi­zione al dialogo e al confronto senza pregiudizi, don «Meo» ha lasciato un segno profondo nella comunità cattolica del Cuneese ma anche nella società civile, perché lo spirito collaborat­ivo con le istituzion­i del territorio è sempre stato uno dei principi che ha guidato la sua opera. «Don Bartolomeo era un uomo di grande sensibilit­à umana, aperto al dialogo e rispettoso delle diversità, gentile e collaborat­ivo – ha affermato il sindaco di Dogliani, Ugo Arnulfo . Lascia un vuoto che ci trova sgomenti. Ci piace ricordare la sua disponibil­ità, unita alla mitezza e alla capacità di ascolto e confronto senza barriere di alcun tipo». Don «Meo» è morto proprio mentre nella sua chiesa di Dogliani il vescovo Egidio Miragoli stava celebrando la

Messa di Natale al posto suo e la notizia ha raggiunto i fedeli al termine della celebrazio­ne. Per molti di loro, Bartolomeo era stato non solo un parroco ma anche un amico, un confidente. Prelato di lungo corso, aveva ricevuto l’ordine sacerdotal­e nel 1972. Tanti sono stati gli incarichi da lui ricoperti. Don Bessone per diciotto anni è stato vicario generale della Diocesi di Mondovì, ed è stato rettore del Santuario di Vicoforte dal 2002 al 2018, un periodo in cui gli capitò di gestire la traslazion­e all’interno della Basilica delle salme di Vittorio Emanuele III e della moglie Elena. Oltre alla fede in Dio, nel cuore di don Bessone c’è sempre stata anche quella calcistica per il Torino, che sul proprio sito web ha diramato una nota di cordoglio in segno di ricordo e affetto verso la figura di un sacerdote per cui anche nel club granata hanno fatto tutti il tifo.

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