Il congresso mondiale di Esperanto a Torino nel 2023
Gaspardone: «Segnale di ripresa in un periodo complesso». Ma 7 hotel su 10 restano chiusi a Natale
Sarà Torino la sede del 108° congresso mondiale di Esperanto, la lingua universale ideata nel 1887 dal medico polacco Ludwik Zamenhof per facilitare la comunicazione tra i popoli. Lo stesso idioma che l’ingegnere Giorgio Rosa avrebbe voluto per la sua Isola delle Rose come Netflix ci sta insegnando in queste serate. L’evento durerà una settimana, dal 29 luglio al 5 agosto 2023, e porterà in città oltre 2 mila letterati e studiosi, ospitati nelle sale del Politecnico. Un’occasione a cui il turismo torinese, messo a dura prova dalla pandemia, guarda già con speranza. L’evento infatti si stima avrà una ricaduta sul territorio pari a 3,5 milioni di euro. La candidatura era stata presentata da Michela Lipari, presidente della Federazione Esperantista Italiana, con il supporto di Turismo Torino e Provincia Convention Bureau. «Siamo estremamente soddisfatti di essere riusciti ad ottenere questo risultato — afferma Marcella Gaspardone, manager di Turismo Torino e Provincia — è il frutto del lavoro di due anni. Un traguardo significativo, un forte segnale di ripresa in un periodo così complesso». Fattore determinante per la scelta della nostra città, l’incentivo da 6 mila euro del pacchetto «Torino per i tuoi eventi»: un’iniziativa dell’atl torinese per attrarre congressi in città, sostenuta dalla Camera di commercio di Torino. «Siamo sempre attenti a tutte le opportunità internazionali che possono valorizzare l’immagine della città — riprende Gaspardone —, gli ospiti dell’evento diventeranno ambasciatori della bellezza del capoluogo piemontese, e magari torneranno con le famiglie garantendo un doppio risultato». Una vittoria che si aggiunge all’assegnazione dell’assemblea generale dell’epoa, l’associazione degli organizzatori dello European Pride, in programma nell’autunno 2021. Senza dimenticare le Atp Finals di tennis, un dossier che vale almeno mezzo miliardo di ricadute economiche in 5 anni. Ma il lavoro è appena iniziato: «Stiamo portando avanti altre 20 candidature, soprattutto per congressi medico-scientifici. Tra poche settimane ufficializzeremo un altro evento per il 2023, con più di mille partecipanti internazionali. Grazie ai prezzi accessibili e al suo patrimonio storico-artistico Torino è sempre una meta ambita». Nuovi congressi nei prossimi anni garantirebbero linfa vitale anche agli hotel, oggi in ginocchio. Secondo Assohotel, 7 alberghi su 10 hanno scelto di restare chiusi durante le festività, mentre quelli aperti hanno un’occupazione media inferiore al 10%. «Per la sola notte di Capodanno le strutture rinunceranno a 700 mila euro — afferma Giulia Beccaris, presidente di Assohotel — rispetto al 2019 le perdite ammontano all’80%».
Fattore determinante La città scelta grazie all’incentivo da 6 mila euro del pacchetto «Torino per i tuoi eventi»