Tra scialpinismo e Telemark
Due linee parallele solcano il manto perfetto della neve, due tracce larghe una decina di centimetri, che talvolta curvano bruscamente quando la pendenza si fa importante, oppure proseguono dolci e dritte nei tratti più leggeri.
Sono le tracce di un paio di sci da scialpinismo, quello sport libero e selvaggio che permette di risalire le montagne con l’energia muscolare, cioè salendo senza impianti, con gli sci ai piedi. Lo scialpinismo nasce come modalità di trasporto nel nord Europa e arriva sulle Alpi come mezzo per raggiungere le vette e scenderne rapidamente, tutto questo in grande anticipo sul primo impianto di risalita. Oggi gli appassionati sono sempre di più: da attività per pochi e temerari alpinisti, oggi le «pelli di foca» sono un trend in crescita.
La teoria dello sci alpinismo si basa su un semplice meccanismo. Per la salita si applicano sotto agli sci specifiche membrane, che da un lato aderiscono alla soletta mentre l’altro, in fibra sintetica orientata, provoca attrito sulla neve in modo da permettere allo sci di scivolare in avanti ma non di scivolare indietro. Questi strumenti ancora oggi portano il nome di «pelli di foca» in memoria del materiale con cui venivano prodotte all’inizio.
Lo scarpone in salita viene agganciato solo in punta, lasciando il tallone libero di muoversi per dare la spinta necessaria alla salita, come nello sci di fondo. A destinazione, prima della discesa si ripongono le pelli di foca e si blocca il tallone dello scarpone, per scendere esattamente come con gli sci da discesa.
«L’approccio a questo sport deve essere graduale e deve prevedere una prima fase di addestramento tecnico e di sicurezza — spiega Carlalberto Cala Cimenti, alpinista, avventuriero e scialpinista torinese —.Sono molte le scuole di sci che propongono una formazione di base per il freeride e lo scialpinismo. È’ fondamentale che chiunque voglia frequentare la montagna al di fuori delle piste da sci possieda gli strumenti di sicurezza necessari e soprattutto sappia usarli. Io ho iniziato da bambino a praticare questo sport, con mio papà, ho partecipato a molte competizioni da ragazzo, dal trofeo Mezzalama al Tour du Rutor. Per me lo scialpinismo è il modo perfetto per vivere la montagna. Coniuga idealmente fatica e divertimento. Salire è faticoso al punto giusto, tecnico e a diretto contatto con la natura, mentre scendere è adrenalina pura. Ci si confronta con una montagna più vera e inviolata rispetto allo sci in pista. Per questo da un paio di anni mi sto occupando di lanciare e avviare il
● Carlalberto Cala Cimenti (in alto), torinese di Villarbasse, sci alpinista agonista, organizzatore di gare di scialpinismo tra cui la Trefunivie Skialp, intorno al 2010, 8 volte il trofeo Mezzalama, Tour du Grand Paradis, Tour del Rutor, esploratore, avventuriero, del 2020 il suo libro «Sdraiato in cima al mondo» ed. Sperling& Kupfer. progetto Prali Natural Ski Area, che va ad affiancare agli impianti tradizionali dei percorsi di freeride e di scialpinismo segnalati».
Per chi vuole iniziare a praticare questo affascinante sport, il consiglio è proprio quello di iniziare da percorsi segnalati come a Prali, dove si può disporre di una mappa per le indicazioni e di stazioni di controllo dell’artva, il dispositivo di ricerca in valanga.
Un altro comprensorio che da qualche anno punta molto sullo scialpinismo come alternativa allo sci tradizionale è il Monterosa Ski, che propone diversi percorsi battuti per la risalita con le pelli e, pagando un giornaliero simbolico, di scendere utilizzando le piste.
Se invece siete già più esperti e volete cimentarvi in percorsi più solitari, una grande classica vicino a Cesana è Cima del Bosco, partendo da Thures, con circa 700 metri di dislivello. Sempre partendo da Thures, più lunga ma semplice, la Cima Dormilleuse. Sconfinando il Valle d’aosta invece, di lunghezza superiore, ma tecnicamente abbastanza semplice, la cima dell’entrelor, in Val di Rhemes.
Per iniziare in sicurezza, potete dare un occhiata a Whiteride Vialattea, progetto di Fabio Beozzi e Marco Aydallin che propone esperienze sugli sci a 360° tra Sestrière e Sauze, dall’iniziazione con corsi di tecnica e sicurezza, alle Summit Experience, vere e proprie avventure in vetta con gli sci. Il 4 gennaio, dalle 14 in poi un appuntamento dedicato alla sicurezza. Informazioni e prenotazioni su www.whiteride.it o al 335 8149172.