Con Paolo Faroni si ride anche di Dio e del femminismo
Parte lunedì sul web il ciclo «Perle ai porci», appuntamento settimanale con la comicità
Sono ironici, sarcastici e provocatori a partire dal perfido titolo, Perle ai porci, i mini show di Paolo Faroni che dal 4 gennaio andranno in onda ogni lunedì alle 19.30 sul sito della fondazione Piemonte dal vivo per la rassegna Onlive. Le donne, i cavalieri, le armi, Dio, la sepoltura, l’apocalisse, tutti temi trattati con un sorriso e uno sberleffo da parte dell’attore e regista di Casale Monferrato.
Si comincia, per inaugurare la nuova stagione, con Femministe a Sparta, una riflessione su cosa sarebbe stato il movimento di emancipazione delle donne ai tempi degli antichi Greci. «Ho provato a immaginare un dialogo tra
Leonida e la propria moglie», spiega Faroni «in cui la donna chiede al marito, proprio come succede oggi, “Dove vai?” e lui risponde “Alle Termopili”. Era difficile un tempo per le donne recriminare, anche perché gli uomini a casa non c’erano quasi mai, erano spesso in guerra, l’unico modo per ricambiarle».
Dopo i soldati del passato e le loro consorti, l’11 gennaio protagoniste della perla teatrale saranno le varie confessioni del mondo. In Fiat lux viene infatti presentato il paradosso delle molteplici e diverse religioni che professano l’esistenza di un unico Dio. Ma cosa succede quando tutti questi dei compiono un miracolo? Non c’è però solo ironia nei pezzi di Faroni, ma anche amarezza e sarcasmo. Capaci (18 gennaio alle 19.30) è un breve monologo sulle stragi che hanno colpito il nostro Paese durante gli anni di piombo. «In questo caso viene ribaltata la tesi secondo cui la qualità della nostra classe politica si sia abbassata. Forse è vero, ma è anche vero che non ci sono più attentati. Questo per dimostrare, come già scriveva Machiavelli, che l’intelligenza politica non sempre coincide con la morale». In questi tempi di politica assente e nostalgia di vecchi politici e vecchi partiti, la mafia, racconta il monologo, comunque si annoia un po’.
Nell’attesa che si possa tornare ad assistere a uno spettacolo dal vivo, in presenza invece che online, il palinsesto digitale della fondazione Piemonte dal Vivo continua a mantenere un contatto tra gli artisti e il pubblico: oltre ai mini show, della durata di circa cinque minuti ciascuno, gli spettatori potranno approfondire i lavori dietro le quinte con clip di backstage, interviste, fuorionda.
L’ultima perla della serie, Cremarsi è meglio, ispirata dallo humor inglese di Alan Bennett, cerca di dimostrare che sarebbe meglio non farsi seppellire. Per motivi che sono, ovviamente, tutti da ridere.