Domenico Agasso decano dei giornalisti
Alla soglia dei 100 anni, che avrebbe compiuto il 13 febbraio, si è spento serenamente, il più longevo tra i giornalisti piemontesi. Domenico Agasso senior è stato un grande cronista, redattore e poi direttore, classe 1921, era nato a San Bernardo di Carmagnola. A poco meno di un mese dalla scomparsa del suo successore nel 1990 alla direzione de «Il Nostro Tempo» Beppe Del Colle, anche il decano è partito per l’ultimo viaggio.
Una formazione umanistica e poi il debutto nel 1951 al quotidiano torinese, «Il Popolo Nuovo»: il giornale della Democrazia Cristiana piemontese Agasso diventava professionista il 1° ottobre 1952. Nel 1958 quando veniva chiuso «Il Popolo Nuovo», Agasso si trasferiva al settimanale mondadoriano «Epoca» a Milano, redattore e poi inviato, in otto anni pieni di articoli, inchieste, interviste. In quel periodo segue il Concilio Vaticano II e seguiva i viaggi internazionali di Paolo VI. Dal 1968 al 1971 diventava caporedattore di «Famiglia cristiana», e poi direttore dei settimanali «Epoca» dal 1971 al 1974 e poi «Espansione» nei difficili anni Settanta. Approda come guida nel settimanale culturale della cultura cattolica italiana con sede a Torino «il nostro tempo», ereditando il difficile compito di sostituire mons. Carlo Chiavazza, grande artefice delle fortune del foglio culturale.
Il direttore Agasso ci riuscì benissimo dirigendo negli anni Ottanta, dell’effimero e dell’edonismo, del riflusso, del disincanto e della ricchezza facile, costruendo un giornale di pensiero e di critica profonda verso una cultura indifferente che stava abbassando il livello morale e civile nel nostro paese e nel mondo. Il suo rifugio era Carmagnola e il suo orgoglio il figlio e il nipote che giornalisti come lui hanno formato una dinastia: Domenico senior appunto, il figlio Renzo e Domenico Junior attuale vaticanista de «La Stampa» che l’ha ricordato sul suo profilo social con queste parole “Per gli amici del Borgo era «il Maestro». Per molti colleghi era «il Direttore».
Mio nonno, Domenico Agasso, stanotte si è addormentato ed è andato a scrivere articoli in Cielo”. Agasso Senior era stato insignito del Delfino d’oro, il riconoscimento che la Città di Carmagnola riserva ai suoi figli che più hanno contribuito alla crescita culturale e sociale della comunità. Maestro e formatore di razza lo è stato Agasso senior, capace di cogliere il talento di donne e uomini con la passione della scrittura e di lanciarne decine nei media locali e nazionali. Preciso, metodico, autorevole ha dedicato la sua lunghissima vita all’osservazione del mondo per poi raccontarlo alla luce di una fede cristallina, dialogante e attenta ai segni dei tempi. Molto prolifica e qualificata la sua attività pubblicistica, agiografica e storica sul mondo cattolico, della chiesa del Novecento e non solo. Per l’editrice Mondadori nel 1978 pubblicava una «Storia d’italia» in otto volumi. Autore di libri su Papa Roncalli (»Mi chiamerò Giovanni»), sul fondatore dei paolini («Giacomo Alberione, editore per Dio») e su Papa Montini («Paolo VI. Le chiavi pesanti», accompagnato dalle splendide foto di Pepi Merisio, proprio alla figura di Montini è legata la sua esperienza di vaticanista. Seguì i
Preciso, metodico, autorevole Intensissima la sua attività pubblicistica
primi viaggi apostolici internazionali, destinati a segnare la storia del pontificato, a partire dal primo in Terra Santa, nel gennaio 1964 e poi in India dicembre 1964), a New York, nell’ottobre 1965, con lo storico discorso all’onu e a Fatima nel 1967. Nel 2011 con il saggio «Il Risorgimento della Carità. Vita e opere di uomini e donne di Fede», Effatà, firmato insieme a Renzo e Domenico Junior, l’ultima bella testimonianza.