Canottieri Casale nata sull’acqua
Dai remi alle racchette, il club vince investendo sui giovani
sì. Ma non soltanto. La Canottieri Casale è sport. «Sarebbe scontato parlare dei successi sportivi nel tennis — spiega il presidente Giuliano Cecchini —, come il titolo italiano under 14 e le promozioni in serie A1 della squadra femminile. O la presenza costante, da quattordici anni, delle squadre maschili e femminili nelle massime serie. Oppure l’organizzazione dei campionati di indoor rowing, il canottaggio in palestra. Ma quel che mi rende ancora orgoglioso è un evento extra sportivo: l’assemblea straordinaria dei soci che nel luglio del 2017, con un gran numero di partecipanti, ha approvato la proposta di acquisizione dal Comune di Casale Monferrato dei nuovi spazi e l’approvazione del progetto di costruzione di nuovi impianti sportivi».
Perché la storia stessa della Canottieri Casale è fatta di progetti sempre nuovi. Una società connaturata con il tessuto sociale della città, che nasce dall’acqua. Nel 1886, infatti, un gruppo di appassionati del fiume Po stilò le prime norme sociali per la fondazione di una realtà sportiva che praticasse il canottaggio. Nel 1887 vennero organizzate a Casale le prime regate nazionali. Solo nel 1927 viene costruito il primo vero campo da tennis, nel 1929 viene effettuata l’affiliazione alla Federazione Nazionale Canottaggio. Nel secondo dopoguerra ecco la nascita della squadra di basket (la futura Junior Casale) di Spinoglio e Daghino.
Poi la pallanuoto, i gruppi di prosa, alcuni incontri di boxe nella sala da ballo, nata pure nel 1946. La lotta giapponese metteva piede alla «Cano» nel ’56, così come il campo da calcio al Ronzone, il mitico Sinai. Nel 1964, storica inaugurazione della piscina esterna con il futuro olimpionico Giorgio Cagnotto.
E si arriva al 1967, ecco il «modernissimo» campo da tennis coperto e il torneo di seconda categoria vinto da
Roberto Lombardi (presente anche Rino Tommasi). Un impulso forte lo diede il presidente Renato Bagnera, che ingaggiò due istruttrici federali di nuoto (Derchi e Parodi), capaci di portare in alto il nuoto casalese. Ancora in quegli anni il tennis era una chicca, perfetta per un’esibizione alla quale vennero invitati Paolo Bertolucci, Nicola Pietrangeli e Sergio Palmieri.
Luci e difficoltà come le alluvioni del 1994 e del 2000, per poi passare al terribile incendio doloso del 2004. Quindi le presidenze Conti e Bagnera riportarono il club al suo splendore: riecco il canottaggio ed ecco passare da Casale tanti nomi del tennis mondiale. E oggi i successi sportivi si confermano sotto l’attuale presidenza: «Un grande onore portare avanti, migliorando dove possibile, il percorso iniziato dai miei predecessori — spiega Cecchini —: Conti e Bagnera hanno guidato il club in modo illuminato e con grande visione. Un impegno notevole e una responsabilità verso i 2500 soci che oggi rappresento dirigendo quella che può essere considerata un’azienda leader nel panorama dei circoli sportivi italiani, con una cinquantina di dipendenti e collaboratori e con attività non solo sportive ma anche ricreative e socio culturali».
Il tennis? «Partendo dalla solida base di una scuola affermata abbiamo investito risorse sui giovani del vivaio, che si misurano e partecipano ai campionati a squadre, a fianco di giocatori o giocatrici di valore internazionale (il caso di Sara Errani ne è un esempio). Questo è motivo di grande soddisfazione per la società: Lisa Pigato, arrivata dalla Milano Academy, è l’esempio di come investire con un progetto a medio termine in talenti che si avviano in modo sinergico a una carriera professionistica e di maestri nella nostra scuola».
Ricetta «Errani» I ragazzi del vivaio si misurano e partecipano ai campionati a squadre, a fianco di giocatori o giocatrici di valore internazionale Il ricordo di Cecchini Che orgoglio l’assemblea che nel luglio del 2017 ha approvato l’acquisizione dei nuovi spazi e la costruzione di nuovi impianti sportivi