L’assassino aveva minacciato i carabinieri
Cinque anni fa Simone Giacomo Farina, 36 anni, aveva cercato di introdursi nei camerini delle hostess durante l’inaugurazione di un negozio a Moncalieri e, prima di essere arrestato, aveva puntato una pistola rubata e con il colpo in canna contro i carabinieri. Con a una perizia psichiatrica che ha certificato la sua schizofrenia paranoide, il processo si è concluso con un proscioglimento e Farina è finito in libertà vigilata nella comunità Arca di Volpiano. Lunedì sera, dopo un banale litigio, ha strangolato a mani nude Simone Bonfiglio, 46enne torinese incensurato, ricoverato nella stessa struttura. Farina, arrestato dai carabinieri, ha poi confessato l’omicidio. (m. mas.) cleo investigativo del reparto operativo del Comando provinciale. Le indagini sono coordinate dal pm Lisa Iovane della Procura di Alessandria insieme alla Procura dei minori di Torino. Numerose le persone già ascoltate in quanto informate sui fatti.
«Non riusciamo a capire che cosa sia accaduto. All’interno del nostro comune c’è ormai da anni il campo dei giostrai — spiega Lazzarina Arzani, sindaco di Sale —. Sono una quarantina di persone, quasi tutti parenti tra loro, che pur vivendo dentro case mobili sono stanziali al punto che molti di loro hanno la residenza qui e sono integrati nella comunità. I carabinieri stanno portando avanti le indagini necessarie per chiarire la dinamica dei fatti. La speranza è che si risolva nel migliore dei modi il problema dal punto di vista sanitario senza che i ragazzi coinvolti riportino conseguenze, poi ci sarà tempo per valutare l’accaduto».