Corriere Torino

Paolo Formica era l’«uomo dei treni» con una grande passione per il calcio

- Di Floriana Rullo

Itreni erano sempre stati la sua grande passione. Sin da quando era bambino Paolo Formica sognava di poterne condurre uno. È morto all’età di 66 anni. Marito e papà adorabile, ha dedicato tutta la sua vita alla sua famiglia. D’origine pugliese, era arrivato in Piemonte dopo aver vinto un concorso delle Ferrovie dello Stato. Aveva iniziato a lavorare come macchinist­a, poi la promozione ad impiegato in Rfi a Porta Nuova. Per molti anni, Paolo e la sua famiglia hanno vissuto a Brandizzo dove lui aveva anche ricoperto il ruolo di consiglier­e comunale durante l’amministra­zione Buscaglia. Poi, la decisione di trasferirs­i nella vicina Torrazza Piemonte dove la moglie Grazia Tauro lavora come insegnante di scuola elementare e ricopre anche il ruolo di vicepresid­e dell’istituto comprensiv­o di Verolengo. La grande passione di Paolo era lo sport, era un grande tifoso dell’inter. Inoltre era giudice arbitro abilitato Fit, cioè a livello federale. Nel suo curriculum vantava anche un’esperienza nel mondo del calcio, in serie D con la squadra del Locorotond­o. Per cinque anni, poi, era stato presidente del Consiglio nel circolo didattico Blatta, quando a guidare la direzione c’era Rita Cattaneo. Era un uomo brillante, che amava stare con i giovani e consigliar­li nei momenti più difficili. «Era un ottimo marito e padre, dedito al lavoro e alla famiglia — ricordano alcuni amici —. Di carattere riservato ma sempre molto disponibil­e. I suoi consigli erano preziosi, soprattutt­o nei momenti di maggior difficoltà sapevi di poter trovare una persona su cui contare». Un uomo che lascia un grande vuoto nella vita della moglie Grazia, dei figli Alberto e Michele, della sorella Antonella. «Sono stato suo collega al Reparto 13 dell’ufficio lavori di Torino — ricorda Domenico Migali —. Abbiamo trascorso numerosi pomeriggi al DLF di corso Rosselli dove andavamo a giocare a tennis uscendo dall’ufficio. Un caro, educato e rispettoso amico oltre che collega. Dopo il mio trasferime­nto ad Alessandri­a lo avevo incontrato lo scorso anno e mi aveva manifestat­o la sua stanchezza nel combattere».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy