Corriere Torino

All’irccs Maugeri di Veruno è corsa a immunizzar­si per «blindare» i trapiantat­i

Nella struttura ricoverati anche tanti torinesi fragili

- Di Lorenza Castagneri

Da quelle palestre e in quei corridoi passano 3.200 pazienti all’anno. Persone fragilissi­me, in attesa di un trapianto di cuore o che lo hanno appena ricevuto, o ancora che devono recuperare dopo un infarto o convivono con una broncopneu­mopatia. Irccs Maugeri di Veruno.

È qui, in provincia di Novara, dove il Piemonte è già quasi Lombardia, che arrivano tutte quelle persone. Spesso anche da Torino. Pazienti seguiti molte volte dai cardiologi delle Molinette, che non trovano loro altri posti, più vicino a casa, dove fare riabilitaz­ione di alto livello. Ed è anche per proteggere loro, che il personale dell’irccs ha scelto di vaccinarsi in massa contro il Covid. Per ora sono 260 le adesioni su circa 400 dipendenti.

«Centosetta­nta ci sono arrivate in appena due giorni, quando abbiamo saputo che avremmo avuto i vaccini, e altre richieste stanno continuand­o a pervenire», racconta Stefano Gariano, il nuovo direttore della struttura.

È stata forse la prima, tra quelle private e accreditat­e con il Servizio sanitario nazionale in Piemonte, a ricevere i vaccini anti-covid.

Li ha consegnati nei giorni scorsi la Asl di Novara, con cui l’istituto collabora da sempre e, ancor di più, negli ultimi mesi.

Già a marzo qui è nata un’area Covid, sia per pazienti acuti sia per quelli bisognosi di riabilitaz­ione dopo essere stati in ospedale, che è arrivata ad accogliere 145 persone.

Ma se il loro numero adesso è sceso — 98 i ricoverati attuali — quello di chi ha bisogno di recuperare dopo interventi o incidenti sta aumentando. Problemi, talvolta anche aggravati da visite mancate o ritardate dal Covid, sovente per paura.

Ci sono pure quelli che devono impiantare il Vad, un sistema di supporto per lo scompenso cardiaco avanzato, in attesa o in sostituzio­ne del trapianto. Se ne contano una ventina all’anno. Altri ancora seguono un percorso di riabilitaz­ione polmonare, neurologic­a o ortopedica anche di alta intensità.

E proteggere il personale che li assiste, per escludere qualsiasi rischio di contagio, è fondamenta­le. «La risposta c’è stata e me la aspettavo — confida ancora Gariano —. I nostri operatori sono stati fin dall’inizio dell’emergenza molto collaborat­ivi. E noto anche che, chi si è già vaccinato, sta conducendo una campagna di persuasion­e tra chi incontra».

Sono 102 i vaccini già effettuati, un altro centinaio sono previsti la prossima settimana, quindi si procederà secondo la disponibil­ità di fiale della Asl. Che, come indicato dall’unità di crisi, sono consegnate da Pfizer a ritmo di quarantami­la a settimana. Intanto, è scontato: l’irccs Maugeri di Veruno continua a rispettare tutte le misure di sicurezza previste, dai dispositiv­i di protezione ai percorsi nettamente separati a protocolli di comportame­nto precisi in modo da garantire la sicurezza dei suoi operatori e delle persone ricoverate.

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Stefano Gariano, direttore dell’irccs Maugeri di Veruno
Direttore Stefano Gariano, direttore dell’irccs Maugeri di Veruno

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