Corriere Torino

La scelta dei musei civici: al lavoro per riaprire

Rattallino: «Rispettere­mo le date. A Palazzo Madama e al Mao avanti con le manutenzio­ni»

- Paolo Morelli

Se a Venezia i musei civici hanno già deciso di tener chiuso fino a fine marzo, fra le polemiche, a Torino l’intenzione è diversa. «Noi non prendiamo una decisione del genere — commenta il segretario generale di Fondazione Torino Musei, Elisabetta Rattalino —, stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze per riaprire appena possibile, ma in condizioni gestibili».

Dopo aver registrato un calo del 68% nei visitatori del 2020 (fra Palazzo Madama, Gam e Mao), per oltre 196 mila biglietti, l’obiettivo è ripartire subito, valutando in quali giorni della settimana aprire.

Tutto dipenderà dalle precauzion­i anti-covid: i musei dovrebbero riaprire il 16 gennaio, all’indomani della scadenza dell’attuale Dpcm che ha chiuso anche teatri e cinema. In vista di una possibile «zona bianca» o «verde» che ammettereb­be i visitatori, Fondazione Torino Musei ha preparato un programma di mostre per il 2021.

«Cerchiamo di mantenere ferme le date (e i prestiti delle opere, ndr) — aggiunge Rattalino — e continuiam­o con le manutenzio­ni, dalla facciata di Palazzo Madama al tetto del Mao, va avanti il dietro le quinte e ci aiuta il digitale». L’unico dato soddisface­nte del 2020, per tutti, è proprio il web. Beninteso, un anno fa i musei non brillavano per le attività online, a parte rare eccezioni, ma l’improvvisa accelerata li ha obbligati a investire molto di più nel settore.

Fondazione Torino Musei, dice Rattalino, ha così aumentato del 170% le proprie risorse economiche nel digitale.

Ora, per questa attività, si cercano nuove fonti di guadagno. «L’emergenza — sottolinea il segretario generale — ha ridotto le entrate (l’entità si avrà a marzo, quando sarà chiuso il bilancio 2020, ndr) ma il costo di gestione delle strutture non si è contratto, a parte il personale con gli ammortizza­tori sociali. Il digitale richiede investimen­ti importanti».

Ed è nata infatti la piattaform­a didattica Inonda, dedicata alle scuole, a pagamento (dopo una prima fase gratuita). «Questo è uno sforzo importante — conclude Rattalino — il digitale ci sta dando la possibilit­à di arrivare a un’utenza più ampia. Con Inonda ci stiamo allargando a livello nazionale, serve un’attività di promozione e contatto con le scuole più articolata, per agganciare nuovi istituti o realizzare progetti ad hoc».

Intanto prosegue la partita su Palazzo Madama: una commission­e sta valutando i curricula dei candidati alla direzione. Come dire: la pandemia ha bloccato moltissime cose. Ma non proprio tutto.

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Nuovo direttore Prosegue l’attività che riguarda Palazzo Madama: una commission­e sta valutando i curricula dei candidati alla direzione

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