È tempo che i governi escano dalla loro bolla
Igoverni mondiali, riuniti alla COP 26, rendono finalmente concreti e vincolanti gli Accordi di Parigi sul Clima. Le penali dei pochi Paesi che non diminuiscono le proprie emissioni vengono destinate a un fondo per le popolazioni colpite dai cambiamenti climatici. L’italia traina l’europa annunciando il taglio delle emissioni del 70% al 2030 e del 100% al 2040, dieci anni prima dell’obiettivo di Parigi, in modo da consentire ai Paesi in via di sviluppo di adeguarsi in maniera equa. Sulla base dei bonus 110% e Mobilità vengono promossi pacchetti di incentivi per avviare l’intero Paese verso la transizione energetica e l’economia circolare. Le industrie inquinanti vengono chiuse e i lavoratori reinseriti nel settore delle risorse rinnovabili, che nel mentre sono diventate la nostra fonte primaria di energia. Le aziende a basso impatto climatico vengono incentivate, riducendo così la crisi economica post-covid. Nelle città viene finanziato un trasporto pubblico efficace e incentivata la mobilità dolce; l’utilizzo delle auto private cala e gli operai sono reinseriti in altri contesti, come nella costruzione di opere per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Anche il trasporto nazionale viene reso più accessibile e potenziato, dando la possibilità alle persone di spostarsi lungo l’italia in modo sostenibile e a prezzi competitivi. Si combatte con sempre più forza la criminalità organizzata e le ecomafie, riportando nella legalità territori martoriati e sfruttati. La ricerca pura, l’università e la scuola vengono finanziate grazie ai fondi del Next Generation EU, ridando finalmente valore alla cultura, ai giovani e allo spirito critico. Nel 2021 che vorremmo, questa prospettiva diventasse concreta, perché è possibile realizzarla: serve solo la volontà politica di agire. Come parte attiva di cittadinanza interessata al proprio futuro e a quello delle generazioni venture pretendiamo che nei prossimi appuntamenti internazionali (come il G20 e la già citata COP), di cui l’italia è protagonista, i Governi escano finalmente dalla loro bolla e inizino ad ascoltare la comunità scientifica, soprattutto per frenare l’inevitabile crisi climatica.
La volontà politica
Basta ascoltare la comunità scientifica perché le prospettive di un mondo migliore diventino concrete