Corriere Torino

Pochi vaccini, solo mille Quasi il 60% delle fiale

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Mille iniezioni al giorno. E con quelli di ieri sono quasi 50 mila i piemontesi finora vaccinati nella Fase 1 della campagna di immunizzaz­ione contro il Covid-19. Dati da metà classifica che non bastano ad allontanar­e lo spettro di contagi in risalita. E neppure la possibilit­à di cambiare «colore» nella classifica ideata dal governo che prevede misure più stringenti e nuove «zone rosse» in caso di impennata della diffusione del virus e dei ricoveri. Manno dell’unità di crisi spinge sull’accelerato­re: «Bisogna fare di più». E striglia le Rsa: «Dalle strutture più fragili, mi sarei aspettato una risposta migliore sul vaccino». Sul versante delle categorie, il grido di allarme delle sale scommesse e il rinnovato appello della montagna ai ristori.

«Gli imprendito­ri devono scendere in campo per accelerare la somministr­azione delle vaccinazio­ni. Api Torino è pronta a collaborar­e con la Regione Piemonte per eseguire le vaccinazio­ni in favore dei dipendenti delle piccole e medie imprese. Per questo, mettiamo a disposizio­ne del servizio sanitario le nostre forze e in particolar­e la nostra organizzaz­ione sul territorio». È la proposta che Corrado Alberto, presidente di Api Torino, lancia alle istituzion­i locali e in particolar­e alla Regione per sostenere la celere realizzazi­one del piano vaccini a Torino e in Piemonte.

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Sergio Chiamparin­o con Stefano Lo Russo

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