Gli psicologi piemontesi: «Riaprite subito le scuole troppe ore al pc fanno male»
Stress, nervosismo, irritabilità e depressione. A quattro giorni dall’incerto rientro in classe, l’ordine degli Psicologi del Piemonte firma un appello ufficiale per la riapertura delle scuole superiori. Un richiamo sul disagio psicologico dei ragazzi.
La data resta fissata per lunedì 18, quando il 50% dovrebbe tornare in presenza. Ma è ancora in bilico, appesa ai dati del contagio. L’appello ricalca la lettera di due psicologhe, Barbara Mamone e Cinzia Rolando, circolata nei giorni scorsi in tutta Italia e diventata una petizione, che invitava gli Ordini a prendere una posizione. Gli psicologi mettono in guardia dai rischi che comporta la «massiccia esposizione alle nuove tecnologie». Nella migliore delle ipotesi, «perdita di abilità demandate alla macchina e di abilità di tipo cognitivo inerenti la memoria». Nella peggiore, «individui disadattati, marginali, isolati, incapaci di intessere relazioni, e con sviluppo di disturbi di personalità gravi». Ma non solo.
L’ordine ricorda che «le emozioni e i sentimenti si costruiscono con l’interazione e la relazione reale» e che «in questa situazione la paura trova spazio facilmente nel proprio mondo, isolato e separato». Da uno studio dell’associazione di psicologi «Donne e Qualità della Vita», svolto nel 2020 su un campione di 600 soggetti tra i 12 e i 19 anni, risulta che 1 su 3 ha sviluppato un disturbo di tipo ansioso-depressivo. Dati in correlazione diretta con il fatto di non recarsi fisicamente in classe.
«La chiusura della scuola, contemporanea alla riapertura delle attività commerciali, trasmette disattenzione nei loro confronti — sottolineano gli psicologi —. Questo tipo di atteggiamento, che non considera prioritaria la condizione dei ragazzi, ricade su di loro in modo depressivo. E non possiamo immaginare che l’istituzione pubblica si sottragga a questa funzione lasciandosi sopraffare». Intanto in Consiglio regionale è stato ribadito ieri che il Piano Trasporti è pronto per la riapertura, così come concordato con le scuole e le prefetture: «ora la ripartenza dipende esclusivamente dall’andamento dell’epidemia». A pesare sulla decisione sarà il colore che verrà assegnato al Piemonte, se resterà zona gialla o diventerà arancione. Ieri è arrivata alle scuole la circolare sullo screening previsto dalla Regione sugli allievi delle seconde e terze medie.
Il Piano è rimasto lo stesso, malgrado le obiezioni di una parte dei presidi sul carico di lavoro per organizzarlo. Entro il 20 gennaio dovranno comunicare se aderiscono o meno. Rimane invece in sospeso la questione degli stipendi non pagati al cosiddetto «organico Covid», docenti e Ata assunti a tempo determinato per l’emergenza. Per oggi alle 17 la Flc Cgil ha convocato un presidio di due ore in piazza Castello davanti alla Prefettura per chiedere che il Ministero risolva gli errori.