La «Grande Torino» riparta dai bambini: una città giocabile e sostenibile
L’innovazione che coinvolge le prossime generazioni
indicatore potente del ben-essere generale.
Come è possibile progettare un futuro sostenibile, una «Società della cura», parlare di Next Generation Eu e non mettere l’infanzia al centro di una rivoluzione epocale necessaria? Questo sguardo da vicino si concilia con uno sguardo da lontano che sia intelligente (più che smart), inclusivo di ambiti territoriali finora inesplorati. Non Torino e le prime cittadine della sua cintura. Qui qualcuno ha perso un pezzo del dibattito e degli studi più innovativi, quelli a esempio sulla «Città metromontana». E Torino è di fatto la più ampia metropoli montana europea. Perché non puntare su questo per attrarre interesse, fondi, nuova popolazione giovane italiana e immigrata? Di fronte alla crisi delle tradizionali egemonie territoriali centro-periferia stanno infatti emergendo istanze e visioni davvero importanti alle differenti scale.
Quella appunto delle «aree interne» (montane e collinari) abbandonate ma oggi rivitalizzabili
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Leggi le notizie e commenta le fotogallery sui principali fatti della giornata e gli approfondimenti su con una rinascita produttiva «green» e demografica, come ben descritte nel «Manifesto per Riabitare l’italia» edito da Donzelli.
Quella dei quartieri urbani come «villaggi» (la città dei 15 minuti a piedi adottata anche dalla sindaca di Parigi). Quella infine del «villaggio globale» fatto di reti immateriali che colleghino Torino a parti del mondo interessate a scambiare con noi talenti, esperienze, progetti, piuttosto che merci cinesi. Altro che limitarci a Lione e Nizza con opere infrastrutturali dai costi significativi, livelli occupazionali limitati e possibile inquinamento dei territori coinvolti. Fondamentale invece che ogni Obiettivo Oss dell’agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile sia applicato in coerenza con la Carta Onu dei diritti dell’infanzia. Uno per tutti: «Città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili» (Oss 11). Dunque a misura di bambino!