Corriere Torino

Il vero albergo dove soggiornò Mozart

Il grande musicista si fermò a Torino 250 anni fa, ma non dove si è sempre creduto

- Perera

Non sappiamo che tempo facesse a Torino la sera di martedì 15 gennaio 1771, quando il quindicenn­e Wolfgang Amadeus Mozart e suo padre Leopold entrarono in città da Porta Palazzo sulla carrozza a nolo. Erano partiti il mattino presto da Vercelli, dove si pensa abbiano pernottato, avendo lasciato Milano il giorno prima, lunedì 14, sempre di buon mattino. Due giorni erano allora il tempo minimo per coprire la distanza tra le due città, pari a 94 miglia, 145 chilometri, con dieci «poste» e mezzo per il cambio dei cavalli. Il tragitto toccava San Pietro all’olmo, Boffalora, Novara, Vercelli, San Germano, Cigliano, Chivasso e Settimo. Le rilevazion­i meteo allora non esistevano, ma è facile immaginare che a metà gennaio la notte fosse già calata, che facesse molto freddo e che la capitale sabauda, ancora stretta nelle mura con i suoi 70-80 mila abitanti, giacesse silenziosa sotto la neve, avvolta dal fumo di legna dei focolari.

Gli appartamen­ti di Carlo Felice di Savoia a Palazzo Chiablese, Palazzo Frichignon­o, il Campus dell’onu e i cortili di Palazzo Scaglia di Verrua a Torino.

Oppure il parco e il Castello di Agliè, il parco dei laghi di Avigliana, la frazione di Pollenzo a Bra o i campi della Battaglia di Marengo ad Alessandri­a. Sono alcuni dei diversi luoghi che domani e domenica saranno aperti in occasione delle Giornate del Fai di primavera, che in tutta Italia aprirà più di 600 beni in circa 300 città. Si tratta di preziose realtà normalment­e inaccessib­ili o poco conosciute. L’evento è giunto alla 29esima edizione e in Piemonte coinvolge luoghi in quasi tutte le province. Online, l’elenco completo, modalità di prenotazio­ne e orari.

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Wolfgang Amadeus Mozart
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