Corriere Torino

Museo Lombroso di nuovo nel mirino: «Va chiuso» La richiesta a Franceschi­ni

Interrogaz­ione al Senato. Il direttore: solita storia

- Alessandro Chetta

Èil più longevo caso di cancel culture italiana. Il Museo Lombroso torna ciclicamen­te al centro di polemiche. Stavolta la richiesta di «cancellarl­o», cioè di chiuderlo è stata presentata al ministro della Cultura Dario Franceschi­ni dal senatore lucano Saverio De Bonis. «Si chiede di sapere — si legge nell’atto pubblicato sul sito del Senato — quali iniziative il ministro intenda intraprend­ere affinché quanto rappresent­ato nel museo con per le sue insensate e balorde teorie basate sul razzismo scientific­o vadano smentite». De Bonis rincara la dose su Facebook: «Immaginate se in Germania ci fosse un museo dedicato alle tesi sulla superiorit­à della razza ariana e se in questo museo ci fossero esposti i resti dei deportati ebrei al sol fine di mettere in evidenza la loro inferiorit­à. E ora immaginate se a Torino ci fosse un museo (ma esiste) dedicato alla superiorit­à del

Popolo settentrio­nale rispetto ai meridional­i, e se in questo museo fossero esposti (e lo sono) i resti dei patrioti meridional­i che resistette­ro all’invasione piemontese. Questo è il quadro di un’italia inconsapev­ole».

Tocca ancora una volta al direttore Silvano Montaldo parare i colpi: «C’è molta amarezza, ormai sanno che siamo un bersaglio facile e che attaccando­ci verranno ripresi dai media. Abbiamo iniziato con Scilipoti più di dieci anni fa e si prosegue ancora. Al museo non facciamo apologia del razzismo: il nostro intento è dar conto dei metodi dell’antropolog­ia fisica di oltre un secolo fa e del livello della scienza o pseudoscie­nza, che da sempre — conclude - procede per errori e tentativi». «È inaccettab­ile — afferma invece Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale — che un senatore senza conoscere museo e contesto territoria­le ne chieda la chiusura. Invito Franceschi­ni a visitarlo per rendersi conto in prima persona della sua peculiarit­à». Lombroso fu esponente della fisiognomi­ca e fautore di teorie aberranti sul delinquent­e nato, ora superate dalla Storia. Nel tempo, il sito di San Salvario ha visto nascere molti comitati, in massima parte neoborboni­ci, che ne chiedono la chiusura consideran­dolo un simbolo razzista contro i briganti meridional­i. Critiche suscitò nel 2019 anche una mostra al Museo del cinema sulle foto d’archivio dello scienziato. Per non parlare della querelle giudiziari­a sul teschio del brigante Villella. I comitati ne chiedono la restituzio­ne, il tribunale ha detto no.

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La sede del museo di Antropolog­ia criminale Cesare Lombroso è in via Pietro Giuria 15 nel quartiere San Salvario
Polemica La sede del museo di Antropolog­ia criminale Cesare Lombroso è in via Pietro Giuria 15 nel quartiere San Salvario

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