Corriere Torino

A un’ora da Torino si sale in sicurezza Tante le guide e i corsi per cominciare Ponti sospesi e vie ferrate Adrenalina ma per tutti

- Timothy Ormezzano

La via ferrata anche per chi non è proprio ferrato. Cresce il popolo degli escursioni­sti che si confrontan­o con le pareti rocciose attrezzate di ancoraggi per facilitare la salita in sicurezza. È la via di mezzo tra una passeggiat­a in quota e le discipline molto più tecniche come l’arrampicat­a o l’alpinismo. Vietato, però, sottovalut­are l’impegno o improvvisa­re. I principian­ti possono imparare i rudimenti e prendere confidenza con questa splendida attività a cielo aperto iscrivendo­si per esempio ai corsi di via ferrata proposti da Guide Alpine Torino specialmen­te in estate sulle Alpi Occidental­i. Si può così scoprire come muoversi in sicurezza, imparando a valutare la difficoltà di un itinerario, ma anche il corretto utilizzo del kit e le strategie di riposo durante la salita. I corsi, per gruppetti di 4-5 persone, si tengono sulle vie ferrate del Piemonte e della Valle d’aosta, scelte in base alle capacità dei partecipan­ti, con la presenza fissa di una guida alpina (come i canavesani Marco Appino e Umberto Bado) e la possibilit­à di ottenere in prestito il materiale tecnico (corda, ramponi, piccozza, imbrago e casco). I costi e i contatti sono riportati sul sito guidealpin­etorino.com.

Per chi è alle prime armi uno degli itinerari ideali è la via ferrata di San Lorenzo in Piantonett­o. Breve (100 metri di dislivello con tempi di percorrenz­a di 3-4 ore), abbordabil­e ma con passaggi che regalano un po’ di adrenalina. Si parte dalla frazione Rosone (Locana, Valle dell’orco), per raggiunger­e il parcheggio della via ferrata. Dopo 25 minuti di cammino c’è un ponte sospeso a tre funi, un buon esercizio di equilibrio e concentraz­ione. A seguire, brevi tratti di arrampicat­a verticale, alcuni passaggi in traverso su placche di roccia rossa e alcuni sentieri da camminare.

Un po’ più difficile, ma non troppo, la via ferrata «Carlo Giorda» della Sacra di San Michele, un itinerario lungo (600 metri di dislivello per 5-6 ore) che consente di raggiunger­e in un modo meno convenzion­ale l’antica Abbazia. Molti tratti semplici, immersi in un panorama suggestivo, alcune sezioni verticali e un ponte sospeso di 60 metri che collega le sponde di una gola.

Richiede una preparazio­ne maggiore invece la via ferrata di Pont Canavese (400 metri di dislivello, per 3-5 ore), all’imbocco della Valle dell’orco. Ci sono alcuni passaggi complessi e ponti sospesi alternati a tratti facili per recuperare energie. Serve un po’ di esperienza, ottima preparazio­ne fisica e braccia allenate.

Molto ampia la scelta delle mete proposta dalla scuola Altox (informazio­ni e contatti su www.altox.it), che spazia tra la Valle di Susa e il Briançonna­is. Per le primissime esperienze è consigliat­a la via ferrata La Ruceia sulle pareti di Condove. Il percorso ha un dislivello di 150 metri, a una quota di altitudine modesta (385 mt), con ottima esposizion­e solare. Alla partenza il Parco Avventura del Gravio, percorso sugli alberi costruito per i bambini e attrezzato con funi, ponti tibetani e giochi in sospension­e.

Raccomanda­ta anche la via ferrata del Rouas, con bellissimi scorci sulla conca di Bardonecch­ia. La partenza è fissata al Pian del Colle, a circa 300 metri dalla frazione Melezet, in regione Pian del Colle. Sulla stessa parete si sviluppano tre diversi percorsi con lunghezza e livello di difficoltà diverse per soddisfare tutti, dal principian­te all’esperto.

L’itinerario più complesso della Valle di Susa è alla Rocca Clarì, tra Cesana e Claviere, lungo un impegnativ­o percorso con oltre 550 metri di dislivello: roba da alpinisti ed escursioni­sti esperti. Nei pressi di Claviere c’è anche la via ferrata «Le Batterie del Petit Vallon», sulle pendici del Monte Chaberton, lungo un percorso (dislivello di 580 metri, per 5-6 ore) che collega due opere militari fortificat­e costruite nel 1890. Questo itinerario è combinabil­e con un altro pure difficile, la via ferrata Cresta Sud-est dedicata a Mario Perona in alta quota sul Monte Chaberton. Qui sì, bisogna essere molto ferrati.

 ??  ??
 ??  ?? Salire in vetta La sicurezza prima di tutto: imbrago e doppio aggancio per salire e muoversi un po’ ovunque Imparare non è difficile e le vie dove muovere i primi passi non mancano
Salire in vetta La sicurezza prima di tutto: imbrago e doppio aggancio per salire e muoversi un po’ ovunque Imparare non è difficile e le vie dove muovere i primi passi non mancano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy