«Hanno avuto più fame»
Pirlo sull’inter: «È qui per vincere» Oggi in campo alle 18. Intanto Douglas Costa è sempre più vicino al Gremio
Quando Juve e Inter si incrociano c’è sempre un libro di ricordi che a leggerlo tutto non si finisce più. In questo caso però l’intreccio di calendario che propone anche Fiorentina-napoli (domani) rimanda direttamente a un capitolo in particolare, anche decisamente recente. Stagione 2017-2018, quart’ultima giornata di campionato, la Juve va a San Siro avendo sul proprio collo il fiato del Napoli che aveva appena espugnato lo Stadium: in extremis i bianconeri trovano con Cuadrado e Higuain le reti che ribaltano lo svantaggio e firmano il 2-3 finale per la rabbia dell’inter: era la gara del rosso a Vecino e della mancata espulsione di Pjanic, con tutti i veleni di cui ancora oggi si parla anche per la recente ammissione d’errore dell’arbitro Orsato. Il giorno dopo, domenica 29 aprile, il Napoli cede di schianto a Firenze,
perdendo 3-0 e consegnando di fatto alla Juve lo scudetto, quello stesso tricolore che Sarri (all’epoca allenatore del Napoli) dirà di aver perso in albergo proprio dopo la vittoria bianconera sull’inter. Sono passati tre anni e qualche giorno, sembra una vita, è cambiato tutto. Adesso Inter e Fiorentina continuano a essere giudici esterni del duello Juve-napoli, ma in palio c’è un posto in Champions: sono i bianconeri che inseguono a un punto di distanza e sanno di non poter fallire l’appuntamento con la vittoria pur sapendo che potrebbe non bastare. Andando avanti un passo alla volta, sarebbe già fondamentale mettere pressione agli azzurri e rimandare la parola fine di una settimana.
D’altro canto, non sono di sicuro previsti sconti dall’inter degli amici odiatissimi Conte e Marotta: sono arrivati alla Pinetina per porre fine al ciclo bianconero, hanno oggi l’opportunità di farlo definitivamente crollare. Un contrappasso epocale che a livello economico potrà avere degli effetti pesantissimi. I bianconeri, senza Champions, non potranno fare altro che cercare nuove contromosse per salvare il bilancio: i 100 milioni di plusvalenza entro il 30 giugno (ancora da definire) non basteranno, si lavora per un nuovo accordo con i giocatori per gli ultimi 4 stipendi stagionali, ma anche un aumento di capitale rischia di essere inevitabile. Senza Champions anche la scelta del prossimo tecnico potrà essere ridimensionata: quasi impossibile la conferma di Pirlo; mentre Allegri si avvicina al Real, Zidane resta a metà strada tra sogno e obiettivo; ripartendo dall’europa League, risalgono le quotazioni di Mihajlovic anche rispetto a Gasperini e Simone Inzaghi. Sempre in attesa di capire quanto e quando verrà stravolto l’assetto societario. Oggi intanto si gioca e non è solo una partita. «Abbiamo ancora delle possibilità per centrare un posto in Champions e dobbiamo avere grande voglia di vincere la partita. Contro il Sassuolo abbiamo fatto una gara di squadra, c’è stata una buona reazione dopo la brutta sconfitta contro il Milan. Ci siamo aiutati e siamo stati belli compatti anche nelle difficoltà, questo è stato l’aspetto più positivo. Avevamo bisogno di ritrovarci a livello di squadra. L’inter arriverà a Torino con la formazione migliore e vorrà vincere la partita. Durante l’arco della stagione è stata più regolare e ha avuto più fame di noi»: questa in sintesi la conferenza stampa di Pirlo. Che si gioca tutto in una settimana e tre partite.
Intanto si avvicina il ritorno al Gremio di Douglas Costa: proficui i contatti di ieri con la Juve per la risoluzione del contratto, nell’arco di qualche giorno si definirà consentendo al giocatore di firmare un accordo di due anni e mezzo con la squadra brasiliana. Sarà ricca minusvalenza, pareggiata, o quasi, dal risparmio sull’ingaggio.