Corriere Torino

«Ammortizza­tori sociali per la componenti­stica»

Airaudo (Fiom): intervenia­mo sull’area di crisi

- A. Rin.

«Occorre un ammortizza­tore dedicato per i lavoratori della componenti­stica e che duri 4-5 anni». La proposta di Giorgio Airaudo (Fiom) dopo la notizia della riorganizz­azione della filiera di Stellantis.

«Èabbastanz­a inevitabil­e che l’accorpamen­to in Europa di Fiat, Opel e Peugeot portasse a una riorganizz­azione e generasse sovrapposi­zioni. Mi auguro solo che l’innovazion­e di prodotto, di cui siamo all’alba, e i limiti sulle emissioni della Ue diventino un’opportunit­à». Giorgio Airaudo, segretario Fiom Piemonte, a lungo coinvolto nelle vertenze del Lingotto, vede l’insorgere di problemi sociali nella riorganizz­azione della filiera di Stellantis e disegna una soluzione. «Mi sembra logico iniziare a riprogramm­are dai fornitori. Noi non abbiamo segnali del documento di cui avete parlato, però converrebb­e anticipare i tempi».

Ovvero?

«Bisognereb­be avere una discussion­e specifica su Torino e il Piemonte, dato che siamo l’unico Paese ad avere un unico produttore che è Stellantis, a differenza di Francia e Germania che ne hanno diversi».

Un altro tavolo con il governo? Sicuro?

«Sì, credo che dovrebbe riconoscer­ci una situazione particolar­e. Siamo stati una locomotiva del boom economico degli anni ’60, anche se ora è evidente che c’è una crisi struttural­e iniziata nel 2008 ma che data già al 1989. Ricordiamo che qui c’è il grosso della componenti­stica e che siamo stati investiti da tre cambiament­i: nell’assetto proprietar­io del Lingotto, nei prodotti dell’auto e nel rispetto delle emissioni di CO2. Servirebbe dunque un tavolo perché gli strumenti usati per il Sud non sono utili nel Nordovest. Nel Meridione sono legati a uno stato endemico di crisi e se non vogliamo che la nostra macroregio­ne lo emuli, servono politiche specifiche

che sostengano innovazion­e di prodotto costruita su una situazione particolar­e: per attraversa­re la triplice crisi servono strumenti ad hoc».

Be’, ma a Torino c’è già l’area di crisi.

«Bisogna lavorare per cambiarne i criteri, allargarne le dimensioni e collegare a investimen­ti: chi investe deve essere sostenuto. E poi serve un accompagna­mento sull’occupazion­e».

È in arrivo la riforma degli ammortizza­tori sociali. Basterà?

«Da quel che capisco si punta a comprender­e anche nuove figure: c’erano lavoratori che durante i lockdown non beneficiav­ano di ammortizza­tori sociali. Penso serva uno strumento tagliato su auto e componenti­stica. Se sono veri gli obiettivi sulle emissioni della Ue, se è vera questa regolaziod­ella filiera per far rientrare del lavoro e spostare i problemi sociali sull’indotto, occorre un ammortizza­tore dedicato. Una causale di cassa integrazio­ne che accompagni processi di riorganizz­azione della filiera, di cambio tecnologic­o e di lavoro, che duri almeno 4-5 anni, la finestra cioè di questo cambiament­o. Il fattore tempo per trasformar­e gli occupati e convertirl­i dalla produzione meccanica, come i cambi, a quella elettrica, come motori elettrici, inverter e batterie, è cruciale».

Corrado Alberto di Api Crisi dice infatti che non esistono tavoli di crisi per aziende di 5 addetti.

«No e spesso anzi non esiste visibilità, ecco perché serve una discussion­e sul territorio».

Il ministro Cingolani ha evidenziat­o che se anche Ferrari, Lamborghin­i, Maserati e Mclaren dovranno adeguarsi al full electric, a tecnologia costante, con l’assetto costante, la Motor Valley emiliana chiuderà.

«Se sono preoccupat­i in Motor Valley, noi allora dobbiamo essere terrorizza­ti. È l’unico distretto che ha reagito tanto che in molti a Torino guardano all’emilia come punto di riferiment­o. Mi piacerebbe però che il ministro si occupasse anche del Nordovest».

Qua molta manifattur­a automotive rischia perché in molti casi è a basso valore aggiunto?

«In alcuni casi sì in altri no, ci sono stati elementi di innovazion­e perché servono politiche nazionali con una loro specificit­à».

Cingolani Mi piacerebbe che il ministro si occupasse anche del Nordovest non solo della Motor Valley emiliana

 ??  ?? Automotive Nei giorni scorsi Stellantis ha inviato un documento alle aziende della filiera prospettan­do il rientro di alcune lavorazion­i
Automotive Nei giorni scorsi Stellantis ha inviato un documento alle aziende della filiera prospettan­do il rientro di alcune lavorazion­i

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