Corriere Torino

Negli angoli più intimi di re Carlo Alberto

- Paolo Morelli

La dimensione più intima di re Carlo Alberto, gli spazi privati e la ritualità quotidiana del sovrano. Si trova tutto nel nuovo percorso di visita, Vita privata di un re, che arricchisc­e l’offerta del Castello di Racconigi, aperto sabato 17 luglio, dopo il restauro di diversi ambienti mai svelati. I visitatori potranno scoprire i Bagni di Carlo Alberto, luogo attorno al quale ruota l’intero percorso. Ambienti in stile pompeiano ispirati alle terme della Roma repubblica­na, ideati dall’architetto di corte Ernesto Melano e arricchiti da Pelagio Palagi.

Vi sono, intorno, altri luoghi come il cosidetto «appartamen­to termale» oppure la camera dedicata all’asciugatur­a della biancheria (ospita una grande macchina per stirare), la pavimentaz­ione a mosaico e le pareti in marmo, oltre a una volta con motivi floreali. I locali sono introdotti dallo Spazio 21, area rifunziona­lizzata che prepara all’esperienza di visita in maniera «immersiva», con una narrazione tramite dispositiv­i «Specchi Parlanti» e «Oculus Go». Dal Fregio Palagiano, restaurato dall’associazio­ne Amici del Real Castello grazie al sostegno di Fondazione Crt (e al contributo di Fondazione Crc), si arriva alla Biblioteca del sovrano.

Carlo Alberto, oltre a leggere, scriveva molto per raccontare i suoi viaggi, riflettere o inviare lettere ai suoi figli. È considerat­o una figura centrale per la promozione del territorio piemontese. La biblioteca, con un finanziame­nto di Compagnia di San Paolo, svela i suoi preziosi volumi grazie a una piattaform­a online che propone spunti e percorsi tematici sul territorio. È un lavoro sviluppato soprattutt­o dall’associazio­ne Le Terre dei Savoia, realtà che con il Castello di Racconigi, come sottolinea­to dal direttore Riccardo Vitale, ha un sodalizio più che ventennale.

L’intera operazione è stata resa possibile grazie ai fondi europei del progetto Alcotra «I Duchi delle Alpi/les Ducs des Alpes» e mette insieme un alto numero di realtà. «La gestione dei beni come il Castello di Racconigi — ha commentato Elena De Filippis, direttrice regionale dei musei, gestore della residenza — richiede un’opportuna integrazio­ne tra le esigenze locali, il valore dell’identità collettiva e l’inseriment­o nei flussi turistici». L’itinerario si conclude con la Cappella settecente­sca. «Il Castello — ha concluso Valerio Oderda, sindaco di Racconigi e presidente di Terre dei Savoia — vuole essere il centro dal quale si irradiano alcune grandi proposte in ambiti come arte e cultura».

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Vita Nei Bagni gli ambienti in stile pompeiano

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