Chiadò, la spada azzurra conosce il nuovo condottiero
A Tirrenia si è appena concluso il primo collegiale agli ordini del tecnico di Venaria Reale
E’ stato il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia a tenere a battesimo fino al 12 ottobre il primo allenamento collegiale delle Nazionali Assolute di spada sotto la direzione del nuovo responsabile d’arma Dario Chiadò. Un lungo percorso quello del maestro nato a Venaria Reale (To), classe 1967, partito dall’insegnamento nelle scuole primarie e arrivato al top con la nomina di ct della spada: «È il coronamento di 26 anni di collaborazione con la FIS. Un po’ me lo aspettavo. Un compito di alta responsabilità, stimolante. La speranza è quella di poter avere continuità, cosa che è mancata causa pandemia nell’ultimo anno e mezzo. La scherma è sempre più globalizzata». In Toscana, Chiadò ha lavorato con 40 atleti pensando all’inizio della stagione a Tallin per le donne e a Berna per gli uomini (19 e 20 novembre).
Quali obiettivi si pone? «Operare subito in ottica Parigi 2024 cercando di ottenere il massimo. Sento di poter dare un grande contributo alla causa. Ho partecipato come tecnico a 2 Olimpiadi, 2 Universiadi, 6 campionati del mondo assoluti e 10 under 20, senza contare un centinaio di gare di Coppa del Mondo».
E’ stato tecnico di vertice dell’accademia Scherma Marchesa di Torino, oggi punto di riferimento del settore.
«Sono arrivato giovanissimo alla scherma, portato da mia madre presso la prima sede della “Marchesa” e mi sono innamorato di stoccate e pedane. Non una storia di vertice, la mia, da agonista. Ma dopo un periodo nel quale ho lasciato l’ambiente per motivi
Chiadò è stato tecnico dell’accademia Scherma Marchesa di studio e lavoro, il richiamo è stato troppo forte: ho così iniziato a insegnare e ho capito che sarebbe stato il mio futuro. Risale al 1995 la prima convocazione in Nazionale come maestro, titolo acquisito nel 1993. Se non fossi cresciuto alla Marchesa e con la Marchesa, non sarei arrivato dove sono oggi».
Quali caratteristiche deve avere un ct?
«Rimanere a contatto con territorio e società, monitorando e curando i rapporti con i tecnici. Essere un buon gestore delle risorse umane che ti vengono affidate».
«L’obiettivo? Operare subito in ottica Parigi 2024, cercando di ottenere il massimo»