Michele Neirotti era buono e generoso, centenario tifoso del Toro e di Rivera
Aveva compiuto 100 anni nel maggio scorso Michele Neirotti. Un lungo cammino fatto mano per mano con la sua famiglia, anche con la sua Alina figlia che gli è rimasta accanto fino al suo ultimo giorno. Per tutta la vita aveva vissuto a Rivoli dove aveva festeggiato anche il raggiungimento del suo più grande traguardo. Un uomo d’altri tempi, buono e generoso con tutti. Una di quelle persone che aveva vissuto il 900 a pieno ritmo passando dalla guerra e dalla povertà che aveva creato fino al boom economico. Nel suo passato aveva avuto la Tabaccheria in piazza San Rocco ma soprattutto era stato un grande tifoso del Toro ma anche un grande ammiratore di Gianni Rivera. «Lui era un esempio per tutti. - racconta il sindaco Andrea Tragaioli che con lui aveva festeggiato il traguardo superato —. A nome mio, dell’amministrazione, del Consiglio Comunale e di tutta la cittadinanza gli auguri di vero cuore». Cent’anni, facendo un tuffo nel passato bisogna arrivare fino all’ultimo periodo di democrazia prima dell’oscuro passaggio fascista. Cronaca che è già storia. Quando nacque Michele Neirotti al governo c’era Ivanoe Bonomi, papa era
Benedetto XV nato Giacomo Paolo Giovanni Battista della Chiesa. Memoria storica del territorio, Michele amava raccontare la sua vita. Ma soprattutto ricordava del periodo fascista che aveva vissuto. Quel periodo in cui erano state distrutte le sedi delle organizzazioni operaie ed erano avvenuti gli scontri armati con i militanti socialisti, spesso forieri di vittime da entrambe le parti. Quelli di cui parlava perché voleva evitare si ripetessero certi errori. “Era pronto alla battuta. Sempre disponibile al dialogo - racconta chi lo ha conosciuto-. Una persona di cuore. D’altri tempi in educazione e modi di fare. Sapeva conquistarti. I più vecchi si ricordano di lui in tabaccheria, dietro al bancone. Ai bimbi dava una caramella mentre serviva i genitori. Una figura importante che viene a mancare per l’intero territorio. Michele era amico di tutti. Un pezzo di Rivoli che se ne va».