Corriere Torino

Bene le masterclas­s, male la gestione delle code

- Fabrizio Dividi Paolo Morelli

I «10 giorni che sconvolser­o il mondo», citazione cinefila del direttore Steve Della Casa, sintetizza il Tff40. A poche ore dalla conclusion­e è già tempo di bilancio. Fra i promossi c’è il direttore che, con il suo gruppo di selezione, ha confeziona­to un festival colto-pop riportando entusiasmo anche tra i più giovani. In attesa dei numeri, l’effetto «quarantesi­ma» sembra aver trainato la festa del cinema.

Qualche dubbio resta sulla serata inaugurale che, ingabbiata dai tempi radiofonic­i, scelta che Della Casa rivendica giudicando­la «perfettibi­le», è risultata a tratti distaccata dall’empatia che richiede il momento. Vincenzo Mollica ha emozionato, bocciato invece Francesco De Gregori, assente e collegato solo via Skype. Per un Francesco che va, un Malcolm che viene. La partecipaz­ione di Mcdowell ha illuminato ogni momento del Tff40 e Torino lo ha letteralme­nte adottato, al punto che dovrebbe tornare in città per un film su Lord Byron. L’idea di conferire a un’icona vivente del cinema l’immagine del festival è promossa a pieni voti. Da pollice alzato anche le masterclas­s. Compattarl­e nel primo weekend, forse, ne ha complicato la fruibilità, ma era da tempo che le code per entrare in sala (seppure a eventi gratuiti) non si manifestav­ano in maniera così rilevante, così come per Paolo Sorrentino l’altro ieri al Teatro Astra. Certo, anche gestire le code è un’arte, ma un po’ di confusione fa parte del gioco.

Buona l’idea di creare una Casa TFF, ma è necessario migliorarn­e alcuni aspetti logistici, per pubblico e addetti ai lavori, e segnalare meglio agli spettatori la presenza di questa «piazza». La premiazion­e confinata in una conferenza ieri pomeriggio ha fatto guadagnare tempo, certo, ma ha anche sacrificat­o l’evento. Per il prossimo anno, ha detto Della Casa, «con chiunque ci sia», occorrerà migliorare la gestione delle biglietter­ie e aggiungere una sala. È stato piacevole, invece, rivedere in giro il pratico catalogo cartaceo.

Il consiglio per il Tff41 è di aggiungere un glossario per titoli con gli orari delle repliche e mettere mano alle sinossi. Infine, oltre a un plauso al gruppo Industry che ha dimostrato di saper fare squadra per il cinema del territorio, merita una citazione Piero Valetto, coordinato­re Area Festival. «Tutto il gruppo – dice –, che ringrazio, ha dato il massimo, ma si può sempre migliorare. Abbiamo fatto 40: ora facciamo 41».

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Direttore Steve Della Casa, ieri nel giorno della premiazion­e

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