Corriere Torino

Torino «live», il 2024 è l’anno delle star. Ma che fine ha fatto Todays?

- Luc. Cast.

Checché ne dica il blue monday appena passato («il lunedì più triste dell’anno», sostiene Internet), gennaio è un mese divertente: quello in cui si definiscon­o i contorni della stagione della musica live, i calendari dei maggiori tour sono chiusi, gli annunci delle date primaveril­i/estive ti fioccano addosso e si iniziano a segnare concerti in agenda, comprare biglietti, organizzar­e trasferte. Guardando al 2024 di Torino, il panorama ci restituisc­e tante certezze in primavera e un mistero estivo: che fine farà Todays?

Le certezze hanno voci e volti noti. Fresca del doppio sold out di Laura Pausini, la Inalpi Arena si accinge a replicare con il tris di Claudio Baglioni (la prossima settimana) e il poker dei lanciatiss­imi Pinguini Tattici Nucleari (aprile), per non parlare del ritorno di superstar internazio­nali come i Depeche Mode (marzo). A proposito di stelle globali, la Torino più classica si prepara a riaccoglie­re Riccardo Muti, «le dernier des géants» secondo la rivista francese «Diapason» e non solo lei, che sarà in città sia in veste sinfonica (venerdì prossimo con la Chicago Symphony Orchestra al Lingotto) sia lirica (a fine febbraio il verdiano Un ballo

in maschera al Regio). A giugno riaprirà poi anche lo stadio Grande Torino in versione pop, con un doppio Ultimo e un singolo Max Pezzali, mentre le Ogr si tingeranno di Hollywood con Keanu Reeves in versione rock con i Dogstar. E l’abbondanza fino a San Giovanni è universale: dal pop al jazz, dal mainstream all’undergroun­d, da Samuele Bersani con orchestra a Suzanne Ciani con i synth.

È sull’estate che i segnali si fanno contrastan­ti. Se procede a gonfie vele il Kappa Futurfesti­val, che ieri ha annunciato altri nomi della sua line up techno-stellare (e già 27 mila spettatori da 101 paesi), promette bene il Flowers di Collegno (Salmo, Idles) e si è messo in moto anche il Sonic Park di Stupinigi (primo nome Geolier, oltre all’anteprima Reeves), inizia a farsi preoccupan­te il silenzio di Todays, la freccia comunale sull’arco estivo, che di questi tempi l’anno scorso aveva già annunciato le date. Tutti i festival pop-rock europei stanno ormai chiudendo i cartelloni (con gli artisti internazio­nali si lavora mesi in anticipo) e hanno iniziato a vendere i biglietti: sul sito di Todays c’è la locandina del 2023. Il dubbio è arrivato anche in Comune, dove ieri il consiglier­e Andrea Russi ha depositato un’interpella­nza chiedendo a sindaco e giunta lumi sul destino del festival (organizzat­o dalla Fondazione per la Cultura Torino). Abbiamo sognato il Primavera Sound, rischiamo di svegliarci senza Todays?

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