Corriere Torino

Addio all’avvocato Roberto Trinchero Era elegante e rigoroso, con il sorriso

- di Massimilia­no Nerozzi

Lo beccai in déshabillé — si fa per dire, era elegante pure in polo e bermuda — solo una volta, a sera inoltrata, mentre stava tornando nello studio di corso Einaudi, a due passi da casa; perché l’abito era l’uniforme, portato con quei baffi che ispiravano simpatia e un sorriso che non levava spazio al rigore, ma spuntava anche dopo un’udienza tosta. L’avvocato Roberto Trinchero, se n’è andato ieri mattina, a 74 anni, 47 dei quali con la toga sulle spalle: avrebbe dovuto fare un piccolo intervento, ma i medici gli avevano detto di continuare a fare la vita di sempre.

Ieri aveva deciso di lavorare da casa, come mai capitava, e quando il telefono s’era messo a squillare a vuoto, i colleghi si sono preoccupat­i: l’hanno trovato i vigili del fuoco, nell’abitazione in Crocetta. Stimato da tutti, e non è un modo di dire: bastava scorrere i pensieri di colleghi e magistrati su Facebook. Dove Trinchero non mancava di postare qualche foto «bianconera», in onore della sua Juve, o diversi piatti, classici o vagamente temerari, ma sempre cucinati con una certa passione. Era stato presidente della Camera penale «Vittorio Chiusano» dal 2015 al 2018; mentre, negli anni, aveva seguito grandi processi, Stamina e Bibbiano, Finpiemont­e e piazza San Carlo. «Con la scomparsa di Roberto Trinchero — dice Roberto Capra, presidente della Camera penale — l’avvocatura torinese perde una colonna. Avvocato brillante e colto, uomo elegante, è stato protagonis­ta di processi importanti in tutta Italia». Un cordoglio, quello del direttivo, che è di tutti i penalisti: «La Camera penale lo ricorda come presidente instancabi­le e attento — continua Capra — combattent­e per i diritti e le garanzie di donne e uomini. Oggi siamo tutti orfani di un amico e di un avvocato straordina­rio». Cordoglio anche dal presidente dell’ordine, Simona Grabbi, a nome di tutto il consiglio: «Esprimo il sincero rimpianto per la scomparsa di un collega penalista valoroso, signorilme­nte tenace, combattent­e che ha condotto per anni la nostra Camera penale». Mancherà.

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