Corriere Torino

Affittasi rifugio dell’esorcista Baita tra i boschi di Cesana (ma con risposta via mail)

Monsignor Basso lascia: «Cerchiamo appassiona­ti»

- Federica Vivarelli

AAA cercasi appassiona­ti di montagna, accoglienz­a e cucina di montagna per gestire un rifugio nel pieno delle valli olimpiche.

L’appello arriva da Balbieres, in località Cesana Torinese, dove la struttura a 1.500 metri cerca «appassiona­ti». La conduzione finora è stata curata dalla famiglia di monsignor Marino Basso, sacerdote di Pecetto e famoso alle cronache in quanto uno dei pochi esorcisti italiani autorizzat­i dalla Diocesi.

La struttura dispone di quattro stanze per dormire e di una cucina già conosciuta dai turisti. Intorno c’è un caratteris­tico bosco di larici, poco distante c’è la famosa stazione di Monginevro. Insomma, per chi si è trovato almeno una volta nella vita a sognare di cambiare vita lontano da tutto e da tutti questa sarebbe la soluzione ideale. Senza allontanar­si troppo dalla città: Balbieres è raggiungib­ile tutto l’anno da una strada sterrata, il treno ferma a Oulx e si arriva con una comoda coincidenz­a in pullman poco lontano, ed è in un luogo di grande richiamo turistico. Il sito racconta molto bene il rifugio: «Qui è possibile pernottare e gustare piatti tipici della tradizione piemontese, serviti dalla cucina casalinga in una sala da pranzo, rustica e accoglient­e. Le camere, con bagno in comune e dotate di riscaldame­nto, sono sempre disponibil­i ad ospitarvi per soggiorni immersi nella natura incontamin­ata e visitati dalla fauna». Attenzione però: al momento non si trova un bando ufficiale perché il rifugio non è affiliato Cai o ad altre associazio­ni. È sempliceme­nte la famiglia Basso che dopo anni di proprietà della struttura, aperta al pubblico, ha deciso di prendersi una meritata pausa. Il telefono infatti è staccato per le troppe richieste di informazio­ni, ma una voce preimposta­ta assicura l’apertura del rifugio Balbieres già a maggio 2024. Unico canale di contatto per candidarsi è la mail, alla quale al momento risponde un messaggio di default: «Il rifugio è molto ben avviato, ma il problema è l’età di noi gestori, ormai alla soglia dei settanta. Abbiamo pensato di dare per il futuro la gestione del rifugio a qualcuno appassiona­to come noi di gestire una ristorazio­ne semplice e caratteris­tica dei luoghi e l’accoglienz­a di ospiti sempre più in crescita».

Il rifugio è di proprietà della famiglia Basso. Fino ad oggi della gestione se ne sono occupati Antonella Basso e suo fratello monsignor Marino, missionari­o e appunto insignito dalla Diocesi anche come esorcista. Sì, è autorizzat­o dalla Chiesa per riti e pratiche per scacciare presenze demoniache. Il nome di Marino Basso risulta infatti nei principali siti italiani.

Ma quanto costa gestire il rifugio Balbieres? Al momento nessuna risposta dai proprietar­i: stanno facendo l’elenco di chi scrive per parlare con tutti in secondo momento. Certo, occorrerà coprire i costi di affitto, elettricit­à e riscaldame­nto. Poi il costo delle materie prime, contando che il rifugio è ben collegato alla statale. Ma per gestire la struttura più che i soldi conterebbe lo spirito per l’accoglienz­a e la voglia di mantenere un ambiente naturale.

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Storico Il rifugio Balbieres, in località Cesana Torinese

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