Basso profilo a oltranza
La Juve gioca a Lecce (20.45) e può sorpassare l’inter Allegri: «Inseguiamo un posto in Champions, il nostro primo obiettivo». Miretti e Yildiz per Rabiot e Chiesa
Non è più questione di guardie e ladri. Massimiliano Allegri chiarisce che quella fatta dopo la gara con il Sassuolo «era solo una battuta che credo abbia fatto divertire; ho usato una metafora di un gioco che facevamo da bambini».
Il duello con l’inter però prosegue e stasera, nel gioco tra chi è davanti e chi è di rincorsa, la Juventus ha una ghiotta occasione: una vittoria a Lecce porterebbe i bianconeri al primo posto, approfittando della pausa dell’inter impegnata in Supercoppa in Arabia Saudita. C’è voglia di sorpasso ma il tecnico frena: «L’unico inseguimento che facciamo è a un posto in Champions League, che è il nostro primo obiettivo».
La filosofia è quella di sempre, a dispetto di una classifica che invita a sognare: «Dobbiamo pensare passo dopo passo, lavorare, migliorare, con entusiasmo e senza cadere nella presunzione e nella troppa euforia». Tradotto: «Più che pensare alla testa della classifica, pensiamo a vincere le partite, che è difficile».
Anche perché la missione inizia con qualche intoppo inatteso: torneranno, sì, Gatti e Mckennie dalla squalifica ma mancheranno di nuovo Rabiot, frenato da un affaticamento a un polpaccio, e Chiesa a causa del riacutizzarsi del problema al ginocchio sinistro, quello operato due anni fa, che già gli aveva fatto saltare la trasferte di Frosinone e Salerno. Siamo a tre nell’ultimo mese, insomma, e un po’ di preoccupazione non può non esserci. Allegri ovvierà al problema affidandosi a Miretti a centrocampo e Yildiz accanto a Vlahovic. Per il gioiello turco sarà la sesta gara da titolare nelle ultime sette. Visti i contrattempi, però, Allegri bada al concreto: «Scudetto? Non si deve parlare di niente. L’inter sta facendo cose straordinarie, ha fatto 51 punti ed è la favorita per il titolo; noi prima facciamo i punti per la quota Champions, meglio è. La squadra è in autostima e sta bene fisicamente, ma vincere a Lecce è complicato: sono sempre partite non belle, difficili, scomode. E poi nelle ultime quattro trasferte abbiamo sempre subito gol, quindi l’obiettivo numero uno è non prenderne».
Avanti senza distrazioni, insomma. Servirebbe il paraocchi, come ai cavalli, per non curarsi degli avversari? Max sorride: «Non si sa ancora, dobbiamo vedere... Però con il Sassuolo i ragazzi mi sono piaciuti per come hanno giocato la partita, con una serenità e una sicurezza importanti. In ogni caso, quanto fatto finora non conta niente. Il calcio vive di equilibri e l’equilibrio fondamentale sono i risultati, senza i quali puoi rovinare una stagione in una settimana».
«Dobbiamo pensare passo dopo passo senza cadere nella presunzione»