«Nel mio laboratorio studio le norme stradali dell’auto senza guidatore»
invece vige la Type Approval, per la quale l’accesso ai mercati avviene solo in seguito alle verifiche dalle autorità. Un processo più lento. Comunque, l’europa ha dato il suo ok sull’uso della funzione senza conducente in determinate condizioni. Il regolamento comunitario c’è, ma gli Stati rispondono in maniera differente. La Germania, ad esempio, ha risposto in maniera positiva, tanto che è possibile attivare la funzione di livello 3 in autostrada».
E l’italia?
«Bisognerebbe cambiare il codice della strada per consentire a queste tecnologie di viaggiare. I regolamenti euro
Entro il 2035 la guida autonoma potrebbe generare entrate tra i 300 e i 400 miliardi di dollari. Sono le stime del Mckinsey Center for Future Mobility di Washington
pei definiscono un percorso, ma le regole statali hanno sempre la meglio. E l’italia è ancora indietro. In OICA ci dedicheremo alla regolamentazione dei veicoli e della gestione, ma sempre su scala globale».
Quali skills sono necessarie?
«Ascolto e capacità di trattare. L’empatia è sempre una buona idea. Per dire: anche il rappresentante governativo del Canada, alla fine, è una persona».
Regolamenti e motori. E bias?
«Sono automatismi che ingannano la mente. Tra i miei preferiti c’è il bias dell’impostore. Avviene quando si crede che i propri successi siano definiti dalla fortuna o dall’inganno, non dal merito. Ho pubblicato, insieme Francesco Barba, il mio compagno, “Bias a colazione”. Mi piacerebbe scriverne ancora, parlando ai giovanissimi»
Per quale motivo?
«Se avessi conosciuto prima i