Torino, qualità cercasi È Vlasic l’ago della bilancia
Granata concreti in avanti solo se si «accende» il croato In finale ci va l’alessandria
Quando si accende Vlasic è tutto un altro Toro. Le ambizioni europee dei granata passeranno anche dalla crescita del croato, la mezzala offensiva che nell’ormai solidissimo 3-5-2 (o 3-4-1-2) di Juric deve legare centrocampo e attacco. Per l’aggancio alle prime sette posizioni sarà fondamentale una svolta in fase offensiva visti i soli 18 gol segnati in 20 giornate di campionato. Numeri decisamente negativi che fanno dei granata il terzo peggior attacco in Serie A.
Un dato che stride, pensando a una coppia d’attacco composta da giocatori del calibro di Sanabria e Zapata. E allora le motivazioni delle difficoltà offensive vanno ricercate in chi avrebbe il compito di innescare i centravanti. Il Toro riesce infatti a costruire dal basso e arrivare con facilità sulla trequarti, dove fatica però a trovare qualità nell’ultima giocata. Lo testimonia il numero di passaggi chiave, come vengono definite le verticalizzazioni
Si ferma in semifinale l’avventura del Torino femminile nella Coppa Italia di Eccellenza. Dopo l’11 casalingo dell’andata, le granata sono crollate sul campo dell’alessandria: Barbesino, Biasotti e una doppietta di Bagnasco hanno fissato il risultato sul definitivo 4-0. I grigi volano dunque in finale, dove troveranno la Juventus Femminile (che non ha a che fare con le J Women). Per il Toro l’attenzione torna ora alla promozione in Serie C tramite campionato: l’11 febbraio si aprirà il girone di ritorno. in grado di smarcare un compagno superando almeno una linea di difesa. Le statistiche non sorridono affatto al Toro, che in media ne effettua soltanto 7.5 a partita. Troppo pochi.
Manca qualità nei cross e nell’ultima giocata in una squadra che si sta rivelando Vlasic-dipendente: la produzione offensiva dei granata decolla quando si accende il croato. Ne sono un esempio le vittorie con Atalanta e Napoli, quando la mezzala ha trovato la giusta posizione tra le linee ed è stato un costante pericolo per le difese avversarie. Il risultato? Due successi pesanti, entrambi per 3-0. La musica cambia quando Vlasic si trova ingabbiato, soprattutto contro squadre molto chiuse. Così è successo a Genova, dove il Toro non ha mai centrato lo specchio della porta.
Se il croato riuscirà ad accendersi con più continuità, trascinando l’attacco, allora i granata potranno sognare in grande. La squadra di Juric ha già dimostrato di avere una solidità da Europa, forte della terza miglior difesa del campionato. Se a questa aggiungerà uno scatto anche in fase offensiva, allora il Toro avrebbe le carte in regola per puntare alle prime sette posizioni.
Il Toro in media ne effettua soltanto 7,5 a partita, serve qualcosa in più