Salta il tavolo regionale tra Pd e M5S Base grillina in rivolta: «Meglio soli»
Doveva essere l’incontro decisivo, Roma chiede il rinvio per evitare la rottura Conte-schlein
Prendere tempo per prendere tempo. In Piemonte non si può consumare una rottura, non nel momento in cui a Roma i luogotenenti di Elly Schlein e Giuseppe Conte sono alle prese con altre trattative giudicate più rilevanti, come quella per la Basilicata. Così, per non ostacolare gli altri negoziati in corso, quello che era stato annunciato come l’incontro risolutivo per addivenire a un accordo (o forse, più prevedibilmente, per sancire una spaccatura insanabile) viene annullato su input dei vertici romani del Pd. Com’è ovvio, la versione ufficiale è che «si ritengono necessari ulteriori approfondimenti», spiega il segretario piemontese dei dem Domenico Rossi, il quale non fatica ad ammettere tuttavia che la decisione di rinviare a data da destinarsi il confronto previsto per questa mattina è stata presa «dopo una serie di interlocuzioni con la segreteria nazionale».
Non è stata fissata dunque nemmeno una nuova data, segno che il dossier Piemonte viene ancora una volta (dopo lo stop alle primarie imposto dal Nazareno) avocato da Roma. Una scelta, quella della centralizzazione delle interlocuzioni con i potenziali alleati, diventata di fatto una prassi della segreteria Schlein. E che dunque riguarda, e preoccupa — come lascia intendere la coordinatrice regionale del M5S Sarah Disabato — unicamente il Pd. «A me non risulta — si premura di precisare — che a livello nazionale ci sia un tavolo sul Piemonte al quale sieda il Movimento». I tavoli, in effetti, sono altri. E riguardano la Basilicata, ma anche la questione delle alleanze e delle candidature nei capoluoghi di Regione prossimi al voto: Cagliari, Bari, Firenze, Perugia, Campobasso.
Così, mentre sotto la Mole il malcontento della base del M5S («Meglio soli che male accompagnati») per il prospettato accordo giallorosso cominciava a rappresentare un serio problema di consenso, ci hanno pensato i dem a togliere le castagne del fuoco ai luogotenenti di Conte, a cominciare dall’ex sindaca Chiara Appendino, da sempre scettica sull’intesa alle regionali.
La motivazione ufficiale del rinvio è appunto quella della «necessità di approfondire ulteriormente ogni singola tematica», rimarca Disabato. Ma dopo tre incontri appare difficile che le due delegazioni abbiano ancora molto da dirsi. Di certo, non sarebbero bastati i due giorni in più che si erano presi sabato scorso per cercare di dipanare i nodi messi sul tavolo dai 5 Stelle, come la costruzione del nuovo ospedale di Torino Ovest alla Pellerina o la compartecipazione dei privati nella costruzione della nuova Città della Salute. Ma è difficile pensare che su questioni tanto di principio si possa arrivare a una mediazione anche prendendosi più tempo. Checché ne dica il segretario Rossi: «Mi auguro che questo ulteriore tempo aiuti a trovare le ragioni di un’intesa che, com’è noto, il Pd persegue da mesi».
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Rossi (Pd)
Sono necessari ulteriori approfondimenti Noi perseguiamo una intesa da mesi ❠
Disabato (M5S)
Non ci sono trattative nazionali sul Piemonte I temi sono rilevanti e vanno approfonditi