Juve, addio corto muso
I bianconeri, pur mantenendo una grande solidità difensiva, sono andati a segno 18 volte nelle prime 5 gare del 2024, con Vlahovic scatenato
Il problema (per gli avversari) è che la Juve non solo continua a vincere ma ora ha imparato a segnare tanto. Un appunto che si muoveva fino a pochi giorni fa ai bianconeri era di non saper andare oltre il singolo gol e, una volta realizzato, di difenderlo a oltranza. Un atteggiamento più speculativo che propositivo e votato a cercare il risultato rotondo.
Ora la Signora sta cambiando pelle: ha imparato a gestire «La mia ambizione è di continuare a fare il massimo possibile, non abbiamo limiti». Pecco Bagnaia lancia l’assalto al terzo titolo mondiale consecutivo di Moto GP nel giorno della presentazione, a Madonna di Campiglio, della nuova moto, la Desmosedici GP24. «Il livello è sempre più alto e il fatto di avere otto Ducati in pista può essere un aiuto ma anche uno svantaggio in certe situazioni – riflette il campione del mondo –. La concorrenza e gli avversari, anche in casa, saranno tosti». Tra questi, oltre a Jorge Martin, secondo lo scorso anno, ci sarà Marc Marquez con il Team Gresini: «Penso che sarà subito competitivo». i momenti della partita, e al controllo del vantaggio unisce la propensione a continuare ad attaccare, a creare occasioni, a essere aggressiva per recuperare in fretta il pallone e incidere. La svolta è testimoniata dalle prime 5 partite del 2024. Nel nuovo anno, la Juve ha mantenuto l’impermeabilità difensiva (due gol incassati) ma ha trovato una prolificità offensiva finora sconosciuta: 18 gol all’attivo e tre vittorie di fila con almeno tre gol fatti. E pazienza se poco più della metà di questo fatturato (10 reti) è arrivata nelle due gare di coppa Italia con Salernitana (6-1) e Frosinone (4-0). C’è un segno chiaro di inversione di tendenza rispetto al girone d’andata, in cui la media gol è stata di 1,5 a partita (29 in 19 gare) e solo in otto occasioni erano arrivate due reti (Empoli, Torino, Cagliari, Monza, Frosinone, Salernitana) o più (tre, con Udinese e Lazio). Il ritorno è iniziato con due 3-0 di fila a Sassuolo e Lecce che sono lo specchio del cambio di ritmo. E allora sì che c’è davvero un problema in più per gli avversari, soprattutto perché, oltre a scoprire Yildiz, la Juve ha ritrovato il vero Vlahovic. Con 5 reti, Dusan è il miglior marcatore dei 5 principali campionati europei nel 2024 e sta segnando con una continuità mai vista da quando è in bianconero. Riassunto: due doppiette consecutive, 6 gol nelle ultime cinque gare. Una regolarità che ricorda i tempi della Fiorentina quando aveva stregato la Juve, che infatti due anni fa a quest’epoca decise per il grande investimento da 81,6 milioni. Il bomber serbo ha dato un calcio ai problemi fisici che lo hanno condizionato a lungo la scorsa stagione ed è tornato l’uomo dei sogni, il ruolo che gli era stato cucito addosso quando era arrivato. Il Vlahovic di oggi ricalca quello dell’alba del campionato – quando arrivarono 4 reti nelle prime 4 giornate – ma più sereno, più brillante, più consapevole, più leader. «Testa dura. Spalle larghe. Cuore grande»: nel suo messaggio social ci sono tutti gli ingredienti per proseguire la cavalcata e, chissà, proprio come dice Allegri, rendere possibile quello che sembra impossibile. «Ci attende ancora un lungo cammino, ma insieme possiamo arrivare lontano», promette Dusan. Destinazione scudetto.
Le reti
(19 presenze) di Dusan Vlahovic in questo campionato: 5 reti firmate solo nel 2024
Il messaggio dell’attaccante serbo: «Testa dura. Spalle larghe. Cuore grande»