Corriere Torino

Fuga di monossido dalla caldaia Muore una donna di 58 anni

Ana Maria Rodriguez era una volontaria della chiesa evangelica. Il marito è in ospedale

- di Massimo Massenzio

«Era una donna splendida, animata dalla sua fede incrollabi­le. Certe cose non dovrebbero succedere». Così i vicini di casa ricordano Ana Maria Rodriguez, 58 anni, uccisa ieri dalle esalazioni di monossido nel suo appartamen­to in via Spontini 26, in Barriera di Milano.

In base alle prime ricostruzi­oni dei vigili del fuoco e della polizia, la morte della donna, di origine peruviana, ma in Italia da molti anni, sarebbe stata provocata dal distacco del tubo di scarico della caldaia. Un guasto avvenuto con ogni probabilit­à già nella serata di ieri, quando Ana Maria ha cominciato ad avvertire i primi giramenti di testa, ma li ha attribuiti a qualche malessere di stagione. «In casa non c’era nessun odore strano, nulla che potesse far pensare a una fuga di gas», si stupisce la vicina. Ma il monossido è inodore e, con la rottura del tubo, invece di finire nella canna fumaria, ha saturato lentamente l’appartamen­to.

Ieri pomeriggio, quando il marito di Ana Maria è rientrato in casa, ha trovato la moglie priva di sensi e ha dato l’allarme. Anche Francisco Santiago Vasquez, operaio peruviano di 60 anni, ha respirato il gas, ma è riuscito a trovare la forza di aprire la porta dell’alloggio ai volontari della Croce Verde di Villastell­one prima di accasciars­i sul pavimento. L’uomo è stato ricoverato al San Giovanni Bosco, dove è stato sottoposto a una terapia di ossigenazi­one nella camera iperbarica e fortunatam­ente non è in pericolo di vita. Per Ana Maria, invece, all’arrivo dei soccorsi non c’era più nulla da fare.

La 58enne peruviana era molto conosciuta nel quartiere e attiva nel volontaria­to. Assieme al marito faceva parte della chiesa evangelica Movimento Missionari Mondial di corso Giulio Cesare 168. «Con noi Ana Maria ha fatto un lavoro splendido — racconta il pastore Ramon Ortega —. Ogni domenica andava in carcere per portare conforto ai detenuti e aiutava tutte le persone in difficoltà. La chiamavano anche da fuori Torino, ma purtroppo la sua mobilità era stata limitata da un incidente a una gamba. Lei comunque faceva tutto quello che poteva, con grande dedizione».

Prima di arrivare a Torino Ana Maria e Francisco Santiago hanno vissuto in Brasile, dove è cresciuta la figlia più grande della coppia. Il secondo figlio, invece, è nato in Italia:

«Persone perbene — aggiunge Veronica, amica di famiglia —. Hanno sempre lavorato e cresciuto i loro figli con grandi sacrifici. E proprio adesso che avevano comprato casa è successa questa tragedia. Ci sono tante domande e poche risposte. L’unica cosa che possiamo fare è dare conforto alla famiglia e pregare per il marito di Ana Maria».

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La richiesta di aiuto al 112 è arrivata alle 14.30 e in via Spontini sono arrivati vigili del fuoco, polizia e l’ambulanza della Croce Verde di Villastell­one
I soccorsi La richiesta di aiuto al 112 è arrivata alle 14.30 e in via Spontini sono arrivati vigili del fuoco, polizia e l’ambulanza della Croce Verde di Villastell­one
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