Corriere Torino

Dalla musica classica alle lingue straniere Tutte le passioni di Anna Claudia Vinca

- di Gianluca Sartori

Anna Claudia Vinca detta «Dada» se n’è andata improvvisa­mente a 83 anni da poco compiuti, ma ha lasciato dietro di sé una scia di ricordi nella memoria di tante persone. A partire dal marito Giorgio Pestelli, noto musicologo e critico musicale torinese: i due si sono sposati nel 1967, e dal matrimonio sono nati due figli, Luisa e Carlo. «Dada» lascia anche la nuora Cristiana e la nipote Teresa, ma pure tantissime altre persone a cui ha voluto bene. Perché l’amicizia era per lei un valore fondativo della vita che ha orientato persino alcune scelte lavorative.

Nata e cresciuta a Torino, Anna Claudia è rimasta orfana a 22 anni del padre Carlo Vinca, un importante avvocato molto ben conosciuto per il suo antifascis­mo, scomparso nel 1963.

Questo avveniment­o consolidò ulteriorme­nte il rapporto tra lei e la sorella minore Nicoletta, con la quale c’è stato un legame fortissimo per tutta la vita.

Le due ragazze si tuffarono con determinaz­ione nel mondo del lavoro, e Anna Claudia era avvantaggi­ata dal fatto di conoscere quattro lingue: italiano, francese (la nonna Emma era originaria di Lione), inglese e tedesco (grazie a un lungo soggiorno in Austria che Dada ha vissuto da ragazza).

Anna Claudia ha vissuto diverse esperienze: ha fatto la hostess in occasione dell’esposizion­e organizzat­a a Torino per Italia ‘61, la dirigente dell’ufficio estero alle Acciaierie di Susa, la dirigente dell’ufficio esportazio­ni per Mobiltecni­ca e infine si è occupata di ristruttur­azioni e di architettu­ra di interni in collaboraz­ione con lo studio dell’architetto Marco Lavarello di Genova. «Dada» era anche molto altro, una donna di ampie vedute e con una grandissim­a passione per la musica classica. Frequentav­a assiduamen­te l’unione Musicale, i concerti della Rai, del Lingotto e il Teatro Regio. Proprio durante un concerto conobbe il marito Giorgio. Fino a un mese fa i due andavano insieme alla Scala di Milano per il «Don Carlo» di Verdi: perché una passione comune può forgiare un legame che dura per tutta la vita.

I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino

Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostitui­bili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere

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