Rivolta contro i conguagli del riscaldamento «Bollette da 5 mila euro»
Gli inquilini delle case popolari sotto la sede Atc in corso Dante L’agenzia: «Siamo disponibili al dialogo e alle rateizzazioni»
«Ci chiedono cifre folli, riceviamo bollette da cinquemila euro senza nessuna spiegazione. Adesso basta». A scatenare la «rivolta» degli inquilini delle case popolari di corso Grossetto, via Verolengo e corso Cincinnato, sono stati i conguagli del riscaldamento relativi agli scorsi anni e inseriti nelle bollette del mese di gennaio. I residenti si sono quindi visti recapitare richieste di pagamento che, in alcuni casi, supererebbero addirittura i cinquemila euro. Per questo ieri mattina decine di inquilini sono andati a protestare di fronte alla sede dell’agenzia Territoriale per la Casa, in corso Dante 14, chiedendo la revisione dei conteggi. A loro giudizio sbagliati.
«Hanno fatto stime in base ai consumi complessivi e ripartizioni secondo le metrature, ma non è giusto. Così paghiamo anche per gli abusivi — sostiene Simona Borelli, inquilina di via Verolengo 115 e consigliera della circoscrizione 5 —. E ci chiedono di coprire spese per manutenzioni mai effettuate».
La manifestazione, sorvegliata da polizia e vigili, si è svolta senza tensioni e una delegazione è stata ricevuta dai vertici di Atc: «Hanno ammesso che ci potrebbero essere ercincinnato, rori per un centinaio di famiglie, ma le bollette sballate sono molte di più — continua Borelli —. Loro sostengono che sia colpa dei contatori, noi ci chiediamo come abbiano fatto a risalire agli arretrati del 2017 visto che ci ripetono da anni che quei dati sono stati persi dopo l’attacco degli hacker nel 2020».
Fra le bollette più «salate, c’è quella da 3.568 euro ricevuta da Roberto, che abita in corso Cincinnato 233: «Viviamo in 4 in un appartamento di 97 metri quadrati e paghiamo 155 euro al meso di utenze — racconta —. Come è possibile che ci chiedano questa cifra? La stessa annualità me l’hanno conteggiata due volte».
Flavio Avanzi, presidente del comitato inquilini di corso è ottimista: «Per il momento nessuno deve pagare, almeno fino alla revisione dei conteggi. E poi abbiamo chiesto e ottenuto il dilazionamento degli importi».
Emilio Bolla, presidente di Atc fa il punto della situazione: «Abbiamo rassicurato gli assegnatari sul fatto che forniremo loro tutto il supporto necessario per chiarire come sono state determinate le bollette e per aiutarli nelle richieste di rateizzazione o di adesione al fondo sociale per la morosità in colpevole. Già nei prossimi giorni li incontreremo singolarmente garantendo la massima disponibilità al dialogo, con grande attenzione alle situazioni di fragilità, come abbiamo sempre fatto».
Secondo il vicepresidente Fabio Tassone gli importi alti sono dovuti agli aumenti dei costi tra il 2021 e il 2022: «Hanno avuto un impatto significativo sui bilanci delle famiglie e della stessa Agenzia, che anticipa le spese del riscaldamento».