Casa del Cardinale Martini, uno scrigno di tesori e un luogo della memoria
L’abitazione in via Passalacqua 10 diventa un museo
Un patrimonio di affreschi, pavimenti d’epoca, documenti e quadri, accuratamente conservato e reso accessibile ai visitatori in diverse occasioni. La casa del Cardinale Carlo Maria Martini a Torino, in via Passalacqua 10, è uno scrigno di tesori, che in molti hanno potuto apprezzare anche grazie a Open House. Da ieri le possibilità aumentano, perché questo luogo è entrato a far parte della rete dell’associazione Nazionale Case della Memoria. Si tratta di un circuito di case museo di personaggi illustri che già include un centinaio di abitazioni in quattordici regioni italiane. La casa del Cardinale e studioso è ora gestita dalla sorella, la professoressa Maris Martini. Carlo Maria Martini, scomparso nel 2012, è stato un eminente biblista e teologo, a lungo Arcivescovo di Milano da cui spesso si è fatto sentire su temi di rilevanza nazionale, dove ha guidato la Diocesi dal 1979 al 2022.
«Quella del Cardinale Martini è una figura di alto spessore culturale e l’ingresso di questa casa accresce il numero di quelle che nella nostra rete abbiamo chiamato le case di “Papi, Santi e Testimoni”», ha commentato Adriano Rigoli, presidente dell’associazione Nazionale Case della Memoria. L’abitazione di Martini, ribattezzato il «cardinale del dialogo», sarà inclusa nella sezione di cui fanno già parte i luoghi in cui hanno vissuto Papa Pio X, Papa Clemente XII, Suor Rosa Roccuzzo, Rosario Livatino e Don Puglisi. «Oltre a essere un luogo della memoria — ha aggiunto Marco Capriccioli, vicepresidente dell’associazione — questo ingresso amplia l’offerta culturale della nostra rete per approfondire le vicende umane e spirituali dei personaggi illustri italiani».
La casa di via Passalacqua conserva un grande archivio storico famigliare, già riconosciuto di interesse storico da parte della Soprintendenza, dentro al quale è possibile trovare documenti tra il 1710 e il 2017. Carte, fra lettere e molti altri scritti, da cui è possibile ricostruire la vita e il pensiero del Cardinale. Inoltre è presente la pinacoteca di famiglia. «Sono felice che un’altra casa museo della nostra regione entri a far parte di questa rete — ha sottolineato Daniela Grande, coordinatrice dell’associazione per il Piemonte — e insieme a questa casa ci sono anche, a Saluzzo (Cn), Casa Cavassa, la casa natale di Silvio Pellico e Villa Belvedere Radicati, oltre al Castello di Miradolo (a San Secondo di Pinerolo; ndr). Spero in una solida collaborazione e di poter vedere presto altri ingressi dalla nostra regione».