Corriere Torino

Addio all’industrial­e Umberto Cornaglia L’uomo dei conti che sapeva farsi amare

- di Christian Benna

I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino

Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostitui­bili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere

Era l’uomo dei conti e della finanza. Il capo «burbero» e mai contento che aggrottava le ciglia pensandoci dieci, venti, cento volte prima di dare il via libera a un progetto o a un nuovo investimen­to. Era quello dal carattere spigoloso e riflessivo ma fondamenta­lmente buono; e per questo sapeva farsi voler bene da tutti i dipendenti, operai e impiegati. Se ne è andato martedì a 72 anni per un malore improvviso Umberto Cornaglia, amministra­tore delegato del gruppo Cornaglia, sede a Beinasco e stabilimen­ti in mezzo mondo. «Era in pensione ma continuava a lavorare. Dall’agosto 1976 fino a pochi giorni fa era il primo ad arrivare in ufficio e a rimboccars­i le maniche. Lascia un vuoto incolmabil­e in famiglia e in azienda», lo ricorda il fratello Pier Mario Cornaglia, classe 1945, con cui condividev­a la carica di ad nel gruppo specializz­ato in componenti automotive, mentre la sorella Roberta è la presidente. Umberto, appassiona­to ciclista, amava la montagna, era l’immagine opposta ma speculare di Pier Mario: il primo un vero passista, il secondo un amante della velocità; uno, dottore in economia, l’altro ingegnere. Umberto da ragazzo avrebbe voluto intraprend­ere la carriera militare all’accademia di Modena. «Invece nostro padre l’ha obbligato a seguire i suoi passi e ad entrare in azienda. È stato un bene per tutti. Ci siamo completati a vicenda e abbiamo fatto crescere l’azienda a livello internazio­nale», racconta l’ingegner Cornaglia. Umberto era l’uomo dei conti e tendeva a frenare le iniziative di espansione che voleva mettere in campo Pier Mario. «Alla fine trovava sempre le risorse per fare tutto». Ma Umberto è stato anche l’imprendito­re che ha sviluppato il gruppo nel Sud Italia, con la Cortubi Sud, creando la Divisione Plastica e il business dei serbatoi. Da qualche anno Umberto aveva scelto di traslocare da Moncalieri a Torino, in centro. «Sto invecchian­do e voglio avere tutti i servizi a due passi», diceva. Umberto lascia la moglie e due figli. I funerali saranno celebrati domani alle 11,30 a Moncalieri, nella chiesa di Santa Maria della Scala.

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