Vittoria degli inquilini Atc: rinviata la scadenza delle maxi bollette
Marrone (Fdi) e Caucino (Lega): «Non lasciamo indietro nessuno». Sarno (Pd): «Cercano consenso elettorale»
La rivolta contro le maxi bollette si è subito trasformata in un antipasto della campagna elettorale, ma, al netto degli schieramenti politici, per gli inquilini delle case popolari arriva la prima buona notizia. Oggi, infatti, è l’ultimo giorno utile per pagare i conguagli del riscaldamento, ma l’agenzia ha fatto sapere che «non verranno applicate penalità nel periodo necessario a verificare le singole posizioni e a concordare piani di rateizzazione». Tutti gli interessati verranno contattati direttamente da Atc per comprendere la situazione e rivere informazioni sull’accesso al fondo sociale regionale per la morosità incolpevole.
«Una decisione che conferma che questa amministrazione ha a cuore gli interessi degli inquilini Atc, ha come obiettivo primario quello di venire incontro ai soggetti più fragili e non lasciare indietro nessuno — commentano gli assessori regionali alle Politidiatamente che sociali Maurizio Marrone e alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino —. Le istanze degli inquilini Atc sulla questione conguagli meritano la massima attenzione. Per questo motivo, ci siamo immegiunta
attivati contattando direttamente il presidente di Atc Emilio Bolla e comprendere quanto avvenuto. Atc valuterà ogni singola posizione».
L’opposizione attacca la regionale e parla di «giochino politico e di consenso». In particolare Diego Sarno, il consigliere Pd che aveva portato il caso dei conguagli astronomici in Consiglio regionale, indica precise responsabilità: «Casa Atc Servizi, società in house che si occupa delle bollette di Atc è guidata da Maurizio Pedrini, presidente espresso da Fdi, segretario torinese del partito e uomo molto vicino all’assessore Marrone. Che invece partecipa alla manifestazione contro Atc. Tutto questo è poco credibile». Sarno ventila tensioni in maggioranza tra Fdi, Lega e Forza Italia e chiama in causa anche il presidente della Regione: «Cirio dovrebbe chiedere perché Pedrini non ha informato l’agenzia territoriale per la
Casa del problema. Questa maggioranza è inadeguata e non è in grado, evidentemente, di comunicare al proprio interno. Noi ci concentriamo sull’analisi dei costi e vogliamo capire perché chi abita in una casa di 60 metri quadrati debba pagare 2 mila euro di riscaldamento»
È già convinta di saperlo, invece, Simona Borelli, rappresentante degli inquilini di via Verolengo 115: «Hanno fatto una stima complessiva dei consumi per palazzina e poi hanno diviso per gli appartamenti, considerando anche quelli occupati. Così noi paghiamo la nostra quota e anche quella degli abusivi. Tutti i conteggi devono essere rivisti».