Che «curioso accidente»: Lavia porta gli spettatori dentro Goldoni
«Èuna delle mie commedie favorite» ebbe a scrivere Goldoni di Un curioso accidente, lavoro teatrale del 1755 poco rappresentato in Italia in anni recenti. Onore e merito a Gabriele Lavia che lo ha messo in scena, perché davvero ricco di suggestioni. Ci sono, nello spettacolo, i presupposti del divertimento ma anche la consapevolezza di profonde trasformazioni sociali.
In scena al Teatro Carignano di Torino fino al 28 gennaio, Un curioso accidente propone la solita magistrale prova d’attore di Lavia ma anche intuizioni registiche straordinarie. Ne elenchiamo due: l’aver sottolineato il ruolo decisivo del personaggio di Giannina, figlia di Filiberto, ricco mercante olandese (Federica Di Martino e Lavia stesso gli interpreti), la cui volontà di decidere i suoi destini amorosi ricorda quella di certe eroine ibseniane, parliamo di emancipazione ovviamente, e l’aver costruito una formula di spettacolo, con musiche e canzoni dal vivo, godibilissima. Due pianoforti, un sipario con strascico a terra, un camerino a vista, una poltrona rossa, quattro sedie, un’altalena, due bauli (cioè «teatro all’antica italiano») in scena, ma soprattutto una dozzina di spettatori a completare la scenografia. Per ricordarci che lo spettacolo teatrale vive di una continua condivisione col pubblico, che qui è resa piacevolmente esplicita. Ci sono spettatori dentro la storia: Giannina si innamora, ricambiata, di un ufficiale francese, il dinoccolato, estroso Simone Toni, ma temendo le ire del padre si inventa che questo Monsieur de la Cotterie è in realtà invaghito di Costanza, Beatrice Ceccherini. La bugia, ben accolta da Filiberto, sta per generare un finale sgradito a Giannina. Ma un «curioso accidente», un equivoco, risveglia la determinazione di Giannina che si sposa con il francese di nascosto. Il padre brontolone viene scornato ma perdona. Un’altra bella trovata di Lavia è l’aver inserito una fugace apparizione di Arlecchino in un punto nevralgico. Vien da pensare che si voglia rammentare l’eclissi della Commedia dell’arte e il preannuncio o un segnale della commedia borghese. L’illuminismo è alle porte. Tante cose che completano una festa del teatro (ci sono anche scorribande in platea) salutata dal pubblico di un teatro gremito, con vere ovazioni. Completano il cast di gran qualità, tra gli altri, Lorenzo Terenzi, Giorgia Salari e Andrea Nicolini, anche autore delle musiche.