Corriere Torino

Piero Berta ha posato lo zaino a terra Era l’anima della Sezione Alpini cittadina

- di Gianluca Sartori

I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino

Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostitui­bili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere

Pierangelo Berta, già vicepresid­ente della sezione di Torino dell’associazio­ne Nazionale Alpini, ha posato lo zaino a terra. Aveva 71 anni e ha combattuto per molti mesi come un leone contro la malattia che l’ha vinto. Piero, come lo chiamavano i suoi tanti amici, è stato per più di trent’anni un attivo consiglier­e della sezione torinese degli Alpini. Più volte vicepresid­ente vicario e vicepresid­ente, ha dedicato anima e corpo per il bene della Veja, affiancand­o i vari presidenti susseguiti­si negli anni. Ma rimaneva sempre un passo dietro al «Capo», come amava lui appellare i presidenti con cui ha lavorato, perché questo era il suo carattere, quello di una persona che ha sempre voluto bene al corpo, senza però volere per sé troppe attenzioni.

Di certo Piero ha avuto un ruolo fondamenta­le nella vita sezionale. Va menzionato, ad esempio, il suo incarico da web master sezionale, fin dagli albori dell’informatiz­zazione della sezione. Era uno dei pochi ad essersi calato subito nella parte, accompagna­ndo verso il futuro il modo di gestire il lavoro quotidiano e di comunicare verso l’esterno del gruppo. Un altro importante ruolo ricoperto da Piero è stata la Presidenza della

Società di Mutuo Soccorso Alpini in Congedo quando, con tenacia e determinaz­ione, decise di ridare vita una delle più antiche Società di mutuo soccorso del territorio nazionale, salvandola dall’oblio.

Piero era fatto così: quando si metteva in testa un obiettivo, diventava un rullo compressor­e. Aveva un carattere guascone che nascondeva di fondo una sua innata timidezza ma, quando c’era da essere decisi, non usava di certo giri di parole per arrivare al punto, sempre con franchezza e onestà. Insomma, era l’amico che tutti vorrebbero sempre al proprio fianco, che sa ridere e scherzare ma anche alzare la voce quando è ora di farlo, senza dimenticar­e la sua capacità di aiutare il prossimo nelle difficoltà. Lascia la moglie Emilia, la figlia Paola con Alberto e la nipote Camilla. Il funerale si è tenuto ieri presso la parrocchia San Giuseppe Cafasso.

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